Gentile dottoressa, ho eseguito un percorso di fecondazione assistita con transfer di balstocisti 5AA euploide. Le beta eseguite sono risultate sin da subito basse ma ripetute per quattro volte e sempre in ottimo raddoppio. Alla prima ecografia 5 settimane + 4 giorni il ginecologo ha riscontrato una camera gestazionale troppo piccola di soli 42 mm con sacco vitellino, lasciandomi zero speranze per una buona evoluzione del percorso. È come se beta e camera gestazionale fossero relative ad un annidamento di
4-5 giorni successivi. Cosa impossibile con la PMA. Sono già reduce, un anno fa, un aborto alla 10^ settimana con raschiamento. Dopo questo episodio ho avuto un blocco del ciclo per sei mesi e una serie di problemi connessi. Ora l’idea di poter rivivere tutto ciò mi spaventa.
Secondo lei è assolutamente improbabile in un recupero della camera gestazionale? Quasi mi sento sciocca anche solo a chiederlo.
Spero almeno che tutto si possa risolvere con un ciclo mestruale senza ricorrere al raschiamento.
Grazie per il suo parere medico e scusi per l’essere stata prolissa.
Elisa Valmori
Salve signora, ci mancherebbe: non deve scusarsi di essere stata prolissa! Nel nostro mestiere gli indizi sono importanti e personalmente mi piace lasciare tempo perché le pazienti si raccontino per filo e per segno. A volte alcuni particolari che sembrano marginali per noi sono l’indizio che ci guida nella diagnosi! Lei ha omesso di dirmi il valore numerico delle beta e le date in cui sono state effettuate.
Mi pare strano che con beta sempre in raddoppio la gravidanza non si stia sviluppando correttamente.
Invece lei mi ha riportato un valore di camera gestazionale di “soli 42 mm” quando a 5 settimane ci attendiamo che la camera misuri attorno al centimetro ossia 10 millimetri. Forse intendeva dire 4,2 millimetri?
Ma se la camera gestazionale è davvero così piccola, allora mi sembra già un ottimo segnale la concomitante presenza del sacco vitellino!
Immagino le sia stato proposto comunque un controllo a distanza per verificare che oltre alla camera si noti anche il “fagiolino”.
Quanto alla discrepanza ecografica rispetto al transfer dell’embrione, lei mi scrive che è impossibile che si verifichi.
Eppure qualcosa mi fa pensare che anche nell’ambito della PMA ci sia spazio per l’imprevisto ossia che questo embrione abbia per qualche motivo rallentato il suo sviluppo dopo il transfer e che valga la pena dargli tempo perché germogli (lo sa che il termine embrione deriva proprio dal greco con il significato di “germogliare dentro”?).
Infine, lei mi chiede in caso di aborto se sarà necessario il raschiamento. Allora, le posso dire che è ben diverso se una gravidanza si interrompe a dieci settimane oppure a cinque. Nel primo caso è facile che sia necessario il raschiamento, mentre nel secondo ci aspettiamo con ogni probabilità che la Natura possa fare il suo corso e non sia necessario intervenire chirurgicamente.
Io le auguro che nonostante le apparenze stia andando tutto per il meglio, mi tenga informata se desidera! Cordialmente.
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