Cardioaspirina sì o no in ottava settimana di gravidanza (dopo la Pma)?

Dottor Francesco Maria Fusi A cura di Francesco Maria Fusi - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 31/07/2020 Aggiornato il 31/07/2020

Ci sono precise variabili che suggeriscono o sconsigliano l'impiego della cardioaspirina che, quindi, va deciso da caso a caso.

Una domanda di: Ingrid
Inizio oggi l’ottava settimana di gravidanza (dal giorno del concepimento che è avvenuto dopo una fiv/icsi.
Il 13 luglio sono stata ricoverata per 10 giorni perché ho avuto forti dolori al basso ventre e perdite ematiche rosse.
È stata diagnosticata un distacco amniocoriale abbastanza importante (non mi hanno dato né le misure né la percentuale) ma senza riscontrarne una causa in particolare, le mie analisi erano tutte buone.
Erano presenti due camere gestazionali (distacco importante per tutte e due le camere gestazionali) ma il battito cardiaco di uno dei due embrioni che era debole, dopo 3 giorni ha smesso di battere del tutto.
Secondo l’ultima ecografia di controllo (2 giorni fa) l’embrione rimasto si sviluppa normalmente e anche il battito cardiaco è regolare.
L’embrione che ha cessato di vivere si sta riassorbendo ma il distacco, anche se migliorato un pò, c’è ancora.
Ho avuto il parere di 2 ginecologi riguardo l’assunzione della cardioaspirina, per favorire o meno un migliore sviluppo di quella che diventerà la placenta, e hanno ciascuno un’opinione diversa.
Uno, cioè il dottore che mi ha seguita per la fecondazione assistita, dice che non è più il caso perché si doveva iniziare la seconda settimana di gravidanza. L’altro, il dottore dell’ospedale dove ero ricoverata, non era contrario e pensa che potrebbe aiutare a fortificare “l’attecchimento” (non so se è il termine adatto a questo punto della gravidanza).
Lei che ne pensa ? So che non si può sbilanciare troppo perché non ha tutti gli elementi per poter giudicare il mio caso ma non voglio una “prescrizione”, soltanto la sua impressione seconda la sua esperienza. Può aiutare al riassorbimento dell’ematoma e a favorire una guarigione, limitando una recidiva?
La ringrazio anticipatamente per avermi letto e per la vostra futura risposta.
Cordiali saluti.

Francesco Maria Fusi
Francesco Maria Fusi

Gentile signora,
premetto che una risposta al caso specifico non si può dare senza avere tutti gli elementi.
La cardioaspirina come antiaggregante ha un ruolo nel caso di anticorpi anti-fosfolipidi o di problemi immunitari che possano rendere più difficile la placentazione provocando microtrombi. In questo caso è utile. Se non ci sono però problemi immunitari può aumentare le perdite, rendendo più difficile il riassorbimento degli ematomi.
In linea di massima in un caso in cui c’è una gravidanza gemellare con perdita di un gemello ciò che agisce di più nel primo trimestre è il progesterone, magari associato ad acido lipoico.
Buona giornata.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti