Che succede se è il feto a essere RH – e la mamma è RH +?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Dottoressa Elisa Valmori Pubblicato il 21/06/2018 Aggiornato il 07/08/2018

Alla nascita, non c'è alcuna necessità di sottoporre il bambino a una profilassi se è lui a essere Rh negativo mentre la mamma è RH positivo.

Una domanda di: Valentina
Gentile dottoressa, sono una neomamma e avendo una figlia di 3 mesi che di
gruppo sanguigno è 0 rh negativo, ed essendo io di gruppo sanguigno A rh
positivo, avrei alcune domande da porle:
1) so che dopo il parto, in caso fosse la madre ad essere rh negativo e il
feto rh positivo (quindi il contrario rispetto al mio caso), la madre deve
fare dopo il parto una immunoprofilassi per evitare di immunizzarsi contro
il fattore rh, poichè durante il parto il sangue della madre e del feto
entrano in contatto. Mi chiedo: in caso contrario, cioè madre rh positiva e
feto rh negativo, non potrebbe il feto immunizzarsi contro il sangue della
madre? Perchè in questi casi non viene fatta una immunoprofilassi al
neonato? A mia figlia non è stata fatta alla nascita, pur essendo io A
positivo. Mia figlia potrebbe quindi essersi già immunizzata a causa del
parto e della mancata profilassi?
Se mia figlia 0 negativo dovesse avere in futuro una gravidanza con feto
ad esempio A positivo (quindi doppia incompatibilità, sia rh che abo)
potrebbe, oltre a dover fare l’immunoprofilassi, avere un maggior rischio
di aborto o malformazioni fetali a causa di questa doppia incompatibilità, o
questo rischio non c’è? Mi è venuto questo dubbio perché ho pensato che
magari il corpo della madre cerca di espellere il prodotto del concepimento
essendo incompatibile con la madre…
Grazie mille.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora e complimenti per la complessità delle sue domande: a mio avviso lei ha talento per fare della ricerca clinica!
Vengo al dunque e cerco di risponderle, sperando di essere chiara.
Lei afferma nella prima domanda che il sangue materno e fetale vengono in contatto durante il parto.
In realtà non è detto che questo accada, è tuttavia possibile, ma attenzione: è il sangue del feto che entra nel circolo della madre e non viceversa!
Quindi non è possibile che sua figlia si sia già immunizzata contro il fattore Rh ed è corretto che ad entrambe l’immunoprofilassi non sia stata eseguita dopo il suo parto perché non necessaria.
Quanto al secondo quesito, ossia la maggior predisposizione ad aborti spontanei o malformazioni in caso di gruppo sanguigno discordante, le direi questo: sua figlia dovrà sottoporsi ad immunoprofilassi sia in gravidanza (in particolare nel terzo trimestre ma anche in tutti i casi che possano favorire un passaggio di sangue fetale nel circolo materno come per esempio in seguito ad esami invasivi di diagnosi prenatale quali l’amniocentesi o in caso di trauma addominale) così come dopo il parto (sempre che il neonato sia di gruppo positivo).
Non rischia in nessun caso delle malformazioni fetali! Soltanto nella remota ipotesi che sua figlia dovesse immunizzarsi contro il fattore Rh (come accadrebbe se per assurdo ricevesse una trasfusione di sangue 0 positivo), potrebbe andare incontro ad aborto spontaneo con maggior frequenza dato che i suoi anticorpi contro il fattore Rh, oltrepassando la placenta, andrebbero a neutralizzare i globuli rossi di un feto qualora fosse proprio di gruppo positivo.
Le faccio presente un particolare importante: in realtà il feto è un po’ come un “trapianto” dal punto di vista immunologico in quanto ha il patrimonio genetico paterno estraneo e discordante rispetto a quello materno. Come superare questo problema? La Natura si è attrezzata molto bene e il nostro ospite intrauterino ha uno speciale “guscio” a livello della placenta, formato da un contingente di cellule “fuse” insieme (chiamato sinciziotrofoblasto) che permettono al feto di sfuggire alla sorveglianza del sistema immunitario materno che a sua volta si modifica in modo da essere più “tollerante” verso questo nuovo e anche piuttosto invadente inquilino…non è meraviglioso?
Spero di averle risposto e di averla rasserenata, cordialmente.

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