Una domanda di: Valentina
Ho un figlio di 5 anni che dal secondo giorno di nascita fino a 15 mesi circa, avendo i dotti lacrimali (entrambi ) chiusi, ha avuto almeno una congiuntivite al mese, curata sempre con collirio antibiotico. Successivamente dai 15 mesi ai quattro anni ha avuto altre due congiuntiviti batteriche e basta, sempre curate con collirio. Quindi solo nel primo anno e mezzo avrà fatto almeno 11/12 cicli di collirio antibiotico. I primi due cicli sono stati fatti con tobral (uno iniziato al terzo giorno di vita dato in ospedale e uno dopo forse 2/ 3 settimane di vita). Gli altri cicli sono stati fatti alternando tobral con altri colliri (exocin, oftaquic e non ricordo se anche altri). Naturalmente sotto prescrizione medica. Quello che mi preoccupa è che ho letto solo recentemente che il tobral non andrebbe dato sotto l' anno di età (mentre a mio figlio è stato prescritto già a 2 giorni di vita e per molte volte sotto l'anno) e che fino ai due anni va somministrato con cautela (massimo 14 gocce al giorno) perché l'acido borico contenuto in esso (e non so se anche negli altri colliri impiegati per il bambino) potrebbe dare problemi futuri di fertilità. Ora, pur non avendo mai superato le 14 gocce al giorno, sono preoccupata di aver causato problemi di fertilità a mio figlio perché le 14 gocce massime si riferiscono comunque a bimbi superiori all' anno, mentre mio figlio ha assunto diverse volte tobral già prima dell' anno, addirittura da neonato, e quindi in proporzione magari già 8 gocce possono dare problemi, inoltre spesso mettevo una goccia in più, succedeva quando la prima non ero certa che fosse entrata bene nell'occhio perché il bimbo non collaborava. Il bambino spesso si toccava gli occhi e poi come tutti i lattanti metteva le mani in bocca quindi ho paura di un assorbimento maggiore dell' acido borico che magari può con tale modalità avere ingerito. I cicli sono stati comunque tanti. Alla luce di questo, vorrei capire quante probabilità ci sono che mio figlio possa avere problemi di fertilità e di che entità/gravità, e se c è qualcosa che posso fare per limitare i danni. Grazie molte.

Antonio Clavenna
Gentile Valentina,
la cautela sull'uso di colliri contenenti acido borico come eccipiente (come il Tobral) è dovuta ad alcuni studi condotti in animali da laboratorio, che hanno osservato una diminuzione della fertilità associata all'esposizione ad acido borico. Non è possibile, al momento, valutare se questi studi hanno una ricaduta anche per l'uomo, ma come misura precauzionale l'agenzia europea del farmaco ha ritenuto di stabilire una dose di sicurezza da non superare. La soglia stimata è quella per cui esiste un elevato grado di certezza sul fatto che non comporti rischi di infertilità; questo non significa, però, che al di sopra di questa soglia il rischio sia invece certo. Occorre, inoltre, considerare che negli studi che hanno coinvolto animali da laboratorio l'acido borico era somministrato per via orale e che l'esposizione era prolungata nel tempo. A mio parere è improbabile che l'impiego del collirio possa avere comportato un rischio di diminuzione della fertilità. Le suggerisco, in ogni caso, di discutere i suoi timori anche con il/la pediatra del bambino.
Cordialmente.
Cordiali saluti,
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