Diastasi addominale e terza gravidanza

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 12/09/2018 Aggiornato il 12/09/2018

La diastasi della muscolatura dell'addome non costituisce una controindicazione alla gravidanza, anche se si tratta della terza.

Una domanda di: Simona
Salve ho 31 anni e peso 49 kg per 1.67 m. Sono alla mia terza gravidanza (4/5
settimane) e non ho ancora consultato il
mio ginecologo ma la prossima settimana
lo farò.
Già durante la mia prima gravidanza ho
potuto notare la diastasi con la
tipica pancia a siluro ma che a parte
una sensazione di peso al basso ventre
verso il 7°mese non mi ha mai dato
altri problemi.
Con la seconda gravidanza invece il
peso al basso ventre l’ho sentito
già durante i primi mesi tant’è che
ho avuto bisogno di più riposo e
di assumere un farmaco per le contrazioni: nonostante
fossi magra la pancia si è vista da
subito.
Dopo il parto sembravo ancora incinta
ma la cosa che più notavo era che se
inarcavo la schiena all’ indietro si
poteva notare la tipica sporgenza detta
pinna della diastasi. Ho eseguito così
una ecografia della parete addominale
ma purtroppo credo di essermi affidata
al medico sbagliato in quanto non ha
riconosciuto la mia diastasi (ho dovuto
spiegargli anche cosa fosse). Non
avendo sintomi a parte una brutta
pancia che mi ritrovo ancora più evidente
in quanto magra non ho più dato peso
al problema.
La settimana scorsa però scopro di
essere incinta e ora mi ritorna l’incubo
diastasi. Ho paura delle conseguenze in
quanto ho letto su internet che non
è consigliabile avere altri figli in
quanto pericoloso. Chiedo: ma pericoloso in
che senso? Cosa rischio?
Mi scuso per essermi dilungata spero
possiate aiutarmi perché sono molto
spaventata.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Gentile signora, eccomi a lei nella speranza di rassicurarla e aiutarla ad affrontare serenamente l’inizio di questa nuova gravidanza.
“Diastasi” significa allontanamento permanente di superfici muscolari od ossee normalmente contigue.
La diastasi dei retti addominali consiste nella separazione eccessiva della parte destra dalla parte sinistra del muscolo retto addominale, le quali si allargano, allontanandosi della linea mediana (che le divide a metà ed è evidenziata dalla linea scura che compare in gravidanza, detta “alba”). In gravidanza è fisiologico osservarla in quanto i muscoli retti addominali sono “messi KO” dall’utero che cresce progressivamente per fare spazio al bambino. Di norma, la separazione del muscolo retto addominale si risolve entro le prime 8/12 settimane dopo il parto, ma potrebbero volerci fino a 6 mesi di tempo. Se però l’addome rilassato perdura anche dopo, se si gonfia in maniera esagerata dopo ogni pasto, se non migliora nonostante attività fisica costante o se è presente un’ernia ombelicale, è probabile che si sia in presenza di una diastasi addominale post parto. L’ecografia addominale può essere utilizzata per fare diagnosi.
Nel suo caso, vista la sua magrezza, può essere che la sua diastasi sia asintomatica e che il reperto ecografico non sia stato dirimente.
Ora che è incinta direi prima di tutto la invito a non avere paura! Non mi risulta che la diastasi dei retti sia una controindicazione a ulteriori gravidanze.
Certo, le gravidanze possono solo accentuare questo fenomeno che, peraltro, nel momento in cui le provocasse dei sintomi, è suscettibile di correzione chirurgica.
Credo che il rischio principale (sebbene non così frequente, per fortuna) sia l’erniazione di anse intestinali attraverso una soluzione di continuo che interessi la diastasi dei retti. E’ importante sapere che sono considerati fattori di rischio per la diastasi dei retti:
età della gestante superiore ai 35 anni;
feto di peso elevato;
gravidanza gemellare;
altre gravidanze precedenti;
indebolimento muscolare;
obesità;
vecchiaia;
eccessiva attività fisica (di qui l’importanza di evitare il fai da te e di farsi seguire da un personal trainer o, meglio ancora, da un fisioterapista) ;
malattie che provocano conati intensi di vomito;
tosse cronica.
Ora le direi di non temere se da subito si noterà la pancia, di cercare di aumentare correttamente di peso (essendo lei sottopeso può addirittura aumentare 16-18 kg senza che questo comporti dei rischi per la salute di entrambi, sua e del bambino) e di approfittare della gravidanza per scoprire quali siano gli esercizi consigliati per riprendere (dopo il parto) il tono muscolare non solo a livello addominale ma anche nel perineo.
A disposizione se desidera per ulteriori chiarimenti, cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti