Dipendenze: sono favorite dalla genetica?

Professor Giovanni Porta A cura di Professor Giovanni Porta Pubblicato il 16/10/2017 Aggiornato il 01/08/2018

Diversi geni di recente sono stati associati allo sviluppo di una dipendenza da sostanze. Ma anche fattori genetici ed epigenetici hanno un ruolo nel favorire l'uso (e l'abuso) di droghe, compresi alcol e nicotina.

Una domanda di: Luca
Gentile professore,
ho una curiosità che mi frulla nella testa da anni. Esiste un’inclinazione genetica a sviluppare dipendenza da droghe, alcol e fumo di sigaretta?
Con cordialità
Giovanni Porta
Giovanni Porta

Gentile Luca,
le dipendenze da droghe, alcool e fumo sono condizioni patologiche multifattoriali. Diversi studi hanno dimostrato che nella loro origine, oltre a fattori ambientali, sono implicati fattori genetici ed epigenetici. Diversi geni sono stati recentemente associati ad abusi e dipendenze da sostanze. I geni coinvolti agiscono in vari modi: attraverso un alterato metabolismo della sostanza (metabolismo dell’alcol e della nicotina), tramite un’alterata funzione di un recettore per la sostanza (affinità del recettore nicotinico) e attraverso meccanismi generali di dipendenza (geni che modulano la risposta a stress, emozioni e controllo comportamentale). Alterazioni di questi geni possono predisporre allo sviluppo della dipendenza, e possono essere trasmesse alla prole.
Un’altra spiegazione di una possibile ereditarietà sta nel fatto che le sostanze che causano dipendenza, assunte durante la gravidanza, sono in grado di modificare in modo diretto il DNA fetale attraverso meccanismi epigenetici, che non alterano cioè i singoli geni ma ne influenzano l’espressione. Alterazioni epigenetiche possono predisporre allo sviluppo della dipendenza.
E’ quindi riconosciuta una possibile predisposizione genetica ed epigenetica allo sviluppo di dipendenze, tuttora oggetto di studio. Resta comunque certo che tale predisposizione non sia sufficiente né necessaria perché si instauri una condizione di dipendenza di qualsivoglia natura.
Sicuri che la ricerca scientifica ci porterà a capire sempre di più i meccanismi fisiologici e patologici, restiamo disponibili per chiarire eventuali futuri dubbi e curiosità.

Nota della redazione: per quanto riguarda l’epigenetica, riportiamo la spiegazione di questa sofisticata branca della biologia data del ricercatore tedesco Thomas Jenuwein: “La differenza fra genetica ed epigenetica può essere paragonata alla differenza che passa fra leggere e scrivere un libro. Una volta scritto il libro, il testo (i geni o le informazioni memorizzate nel DNA) sarà identico in tutte le copie distribuite al pubblico. Ogni lettore potrà tuttavia interpretare la trama in modo leggermente diverso, provare emozioni diverse e attendersi sviluppi diversi man mano che affronta i vari capitoli. Analogamente, l’epigenetica permette interpretazioni diverse di un modello fisso (il libro o il codice genetico) e può dare luogo a diverse letture, a seconda delle condizioni variabili con cui il modello viene interrogato”.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Dubbio per il risultato del test di Coombs

24/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se, dopo l'immunoprofilassi, il test di Coombs risulta negativo significa che non vi è sensibilizzazione verso il fattore RH: si tratta di un esito di cui essere contenti.   »

Dubbio sul valore dell’alfafetoproteina in gravidanza

22/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il dosaggio dell'alfafetoproteina con il miglioramento delle tecnica ecografica ha perso significato come indagine per individuare alcune malformazioni del feto, come la spina bifida.   »

Streptococco vaginale al quinto mese di gravidanza

18/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Professor Francesco De Seta

Lo streptococco vaginale è di riscontro frequente in gravidanza. Se individuato molte settimane prima del parto va trattato solo se dà luogo a sintomi.   »

Verso la sesta settimana l’embrione non si vede: proseguirà la gravidanza?

18/05/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non è raro che prima della sesta settimana l' ecografia non visualizzi l'embrione, senza che questo sia automaticamente brutto segno. Sarà comunque l'ecografia successiva a chiarire se la gravidanza è evolutiva o no.   »

Fai la tua domanda agli specialisti