Discrepanza nei gruppi sanguigni dei figli e verità taciute

Dottoressa Faustina Lalatta A cura di Dottoressa Faustina Lalatta Pubblicato il 14/11/2023 Aggiornato il 14/11/2023

Psicologi e genetisti sono concordi nel ritenere che i figli abbiano il diritto di conoscere l'origine del loro concepimento. Meglio dunque scegliere la strada della verità.

Una domanda di: Marco
Ho tre figlie gemelle ormai trentenni nate da fecondazione eterologa. Casualmente si sono accorte di avere un gruppo sanguigno incompatibile con quello mio e della madre. Io e mia moglie non ci sentiamo di raccontare verità, sono mie figlie a tutti gli effetti, le amo più di ogni altra cosa, ma vogliamo negare il modo con cui le abbiamo avute. Potrebbero avere problemi a loro volta in caso di maternità?
Faustina Lalatta
Faustina Lalatta

Gentile signor Marco, mi deve scusare se non potrò che essere molto sommaria per un tema che è invece profondo e delicato e dai risvolti a volte imprevedibili. Non entro in merito alla vostra decisione di non rivelare alle vostre figlie la loro origine genetica. È una scelta che sembra semplice da sostenere nelle fecondazioni eterologhe perché “non si vede nulla” ma ha sempre un margine di rischio. Non solo perché può essere rivelata da un banale esame del sangue, ma anche perché tutti noi pensiamo che sia meglio essere sinceri e aperti riguardo scelte di inizio vita, come ad esempio l’adozione. È un diritto sapere da dove veniamo, se questa conoscenza è in mano a qualcuno, soprattutto ai nostri genitori. Detto questo sono sconcertata che il centro non si sia preoccupato di garantire una donazione coerente con il vostro gruppo sanguigno. Oltre aver avviato una gravidanza trigemina, realtà molto pericolosa per la madre e i bambini. Infatti da 15-20 anni è vietato trasferire più embrioni… Ma pensare al passato non serve. Avete davanti a voi una opportunità importantissima e secondo me dovete farvi guidare su come arrivare a rivelare alle vostre figlie l’origine del loro concepimento. In un certo senso la gemellarità sarà di aiuto, perché le vostre figlie condivideranno tra loro la scoperta, guidata dall’amore, di come sono potute venire al mondo. La metto in guardia contro un atteggiamento di negazione o di omertà. Non verrebbe accettato e potrebbe portare a reazioni negative, di sfiducia, di contestazione e anche di allontanamento. Ho esperienza molto ampia e le garantisco che la discrepanza dei gruppi, se non gestita con tranquillità e amore, potrebbe diventare per le ragazze un elemento di forte contrasto, smarrimento, rancore. Potrebbe trasformarsi esattamente in quello che lei teme di più, cioè in un segno di non paternità, di estraneità. Proprio in ciò che più è lontano da lei, visto che le ama come figlie perché figlie in realtà lo sono, e sarà questo che lei dovrà spiegare fino a farlo comprendere profondamente. Ma sono sicura che riuscirà perché è quello che sente, perché si tratta della verità. Centinaia di psicologi e genetisti hanno scritto documenti e riflessioni su come comportarsi per proteggere la relazione e giungere ad una chiarezza. Non per motivi di salute futura, come lei accenna, ma di conoscenza di sé. Vi sono vicina e vi incoraggio a prepararvi a spiegare. Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

 

 

 

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti