Disfagia dopo episodi di vomito in una bimba di 17 mesi

A cura di Roberta Levi - Dottoressa specialista in Pediatria Pubblicato il 12/06/2025 Aggiornato il 19/06/2025

La difficoltà a deglutire (disfagia) dopo vari episodi di vomito può essere dovuta a una transitoria infiammazione delle pareti esofagee messe sotto stress dalla risalita dei succhi gastrici,

Una domanda di: Giulia
Ho una bambina di 17 mesi che, dopo 2 episodi di vomito nella stessa giornata e dopo aver presentato nei giorni successivi febbre, tosse e catarro, non riesce più a deglutire cibi masticati. Finché si tratta di minestre, biscotti e cracker li mangia, mentre pezzetti di carne e pesce, frittata fa fatica a masticare, infatti il cibo rimane in bocca e fa fatica a mandarlo giù. Da cosa può dipendere? Quale strada possiamo percorrere per tornare a farla mangiare normalmente? Ci sono indagini che possiamo fare? Grazie!

Roberta Levi
Roberta Levi

Gentile signora,
la difficoltà a deglutire dopo episodi di vomito può essere dovuta ad una transitoria infiammazione delle pareti esofagee alterate dalla risalita dei succhi gastrici, oppure la stessa infezione virale o batterica può causare infiammazioni della gola che possono causare il problema. Anche la presenza di muco in faringe può ostacolare la deglutizione.
La selettività nell’assunzione del cibo potrebbe anche essere dovuta a un po’ di inappetenza conseguente all’infezione che la bambina ha avuto. Non avendo la bambina presentato mai difficoltà prima di questo episodio credo si tratti di un fenomeno transitorio. Comunque, se questa difficoltà dovesse persistere a lungo o dovesse associarsi ad altri sintomi come tosse, difficoltà respiratoria, dolori addominali o perdita di peso vanno eseguiti ulteriori accertamenti per la disfagia attraverso esami ematochimici e strumentali (radiografia/endoscopia a seconda del parere del pediatra). Cordialmente.

Grazie

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Sullo stesso argomento

Vomito notturno improvviso in un bimbo di 12 mesi

08/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Paolo Pantanella

Spetta al pediatra curante stabilire la ragione per la quale un bambino tossisce solo di notte e dopo ogni accesso vomita.   »

Vomito improvviso notturno bambino di 1 anno: cosa può essere?

08/04/2018 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Una volta escluse malattie delle vie respiratorie o infezioni delle vie urinarie oppure un rallentamento della digestione dovuto a pasti serali troppo abbondanti (o con troppi liquidi), si può pensare che episodi notturni di vomito siano destinati a risolversi spontaneamente, senza che sia stato possibile...  »

Eruzione cutanea e febbre in un bambino 5 anni

25/11/2013 Chirurgia pediatrica di “La Redazione”

Risponde: Dottoressa Alessia Bertocchini  »

Vomito e diarrea in un bambino di 21 mesi: che farmaci dare?

08/10/2013 Chirurgia pediatrica di “La Redazione”

Risponde: Dottoressa Alessia Bertocchini  »

vomito facile

18/03/2013 Chirurgia pediatrica di “La Redazione”

Risponde: Dottoressa Alessia Bertocchini  »

Le domande della settimana

Integrazione di progesterone dopo la 12^ settimana: è pericoloso sospenderla?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel secondo trimestre la placenta provvede abbondantemente a produrre gli ormoni utili alla gravidanza, quindi non sono più necessari apporti esterni.   »

Pianto poco vigoroso alla nascita: c’è da preoccuparsi?

14/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Antonella Di Stefano

Se il neonato si attacca al seno con vigore e dai controlli effettuati alla nascita e nelle settimane successive non emerge nulla di anomalo, non è opportuno attribuire una valenza importante al fatto che subito dopo il parto il suo pianto sia stato flebile.   »

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti