Distacchi della placenta: che fare?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Dottoressa Elisa Valmori Pubblicato il 25/02/2020 Aggiornato il 02/03/2020

Non è necessario osservare il riposo assoluto, in caso di distacco placentare, mentre è consigliabile uno stile di vita senza eccessi.

Una domanda di: Sara
Sono a 12+4, 33 anni, prima gravidanza.
Alla visita di controllo odierna il medico mi ha trovato un distacco di circa 6 cm x2 cm.
Da 4 giorni ho perditine leggere e molto scarse tra il marroncino e il rosa.
Qualche sporadico dolorino a volte al basso ventre e nulla più. In data 28.1 ho avuto una perdita rossa, non abbondante come un’emorragia,
che mi ha portata in pronto soccorso. L’eco rivela un embrione vitale e nessuna anomalia. Ho ancora qualche perditina marrone il giorno dopo e poi
stop. Osservo comunque riposo fino al 17 febbraio. Il 17 faccio la translucenza e il parametri sono tutti nella norma. Su indicazione del medico interrompo il progesterone e rientro quindi al
lavoro part time pur avendo cura di riposare ancora e non fare sforzi. Le perdite ritornano il 18 (4 giorni fa come dicevo poco sopra) e oggi il
ginecologo rileva il distacco, ipotizzando che sia avvenuto proprio il 28. Mi consiglia riposo e la ripresa del progesterone in ovuli la sera.
Premetto che anche a 7 settimane mi è stato riscontrato un piccolo distacco, dimostratosi in via di riassorbimento a 9 settimane, dopo due di riposo e
progesterone la sera. Le mie domande sono: 1. Quale potrebbe essere la causa di questi distacchi? Sono stata sempre
molto attenta, abbiamo evitato i rapporti sessuali, non faccio sforzi eccessivi né sollevo pesi. Il mio lavoro è d’ufficio. 2. Quanto ci vorrà perché si riassorba? Il mio ginecologo mi ha consigliato
almeno 15 giorni di riposo e una nuova ecografia tra un mese, a meno di un aumento di perdite, nel qual caso ci sentiremo prima. Inoltre non mi spiego
come mai il riposo osservato dal 28 al 17 non abbia comunque portato al riassorbimento…significa che era più esteso?
3. È un serio rischio per la gravidanza? Il ginecologo mi ha spiegato che i distacchi sono aree in cui, pur riorganizzandosi, la placenta non svolge più
la sua funzione. Vanno quindi soprattutto prevenuti e ben gestiti quando ci sono. Purtroppo però non capisco da dove vengano e cosa possa aver fatto per
causarli. 4. Ritiene che il riposo possa essere adeguato, se osservo uno stile di vita tranquillo, a casa da lavoro, ed evito sforzi e pesi o è necessario riposo
assoluto a letto? Se serve naturalmente lo faccio, ma sono abituata ad una vita attiva e mi costerebbe molto sacrificio.
Ora comunque mi metto nuovamente a riposo dal lavoro. La ringrazio molto per la risposta e le auguro buon lavoro.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Buongiorno cara signora, in effetti quello dei “distacchi” è un tema ampio e controverso, come tanti in medicina.
Occorre a mio avviso sapere che la formazione della placenta è un processo lungo che ha inizio subito dopo l’impianto dell’embrione nell’utero (3° settimana di gravidanza, calcolata a partire dall’inizio dell’ultima mestruazione, una settimana dopo il concepimento) e prosegue fino alla 24° settimana di gestazione. In questo processo, soprattutto nelle prime settimane, possono avvenire delle piccole perdite di sangue che portano la paziente in pronto soccorso e richiedono quindi un’indagine ecografica.
Personalmente, cerco di essere prudente a definire una zona di “distacco” e preferisco chiamarla “mancato accollamento” nel senso che lo interpreto come una zona in cui la placenta deve ancora concludere il processo di formazione.
Andrebbero a mio avviso distinti anche i distacchi amnio-choriali da quelli chorion-deciduali, in quanto solo i secondi comportano un difetto di funzionamento della placenta (chorion) che si scolla parzialmente e temporaneamente dalla parete uterina (decidua).
L’esperienza più comune, comunque, è osservare che questi “distacchi” nel tempo si riparano e non sono più visibili all’ecografia.
Siccome generano moltissima apprensione nelle mamme, ci tengo a dire che non è utile stare a riposo assoluto per facilitarne la guarigione.
E’ sufficiente osservare una vita tranquilla, come riportava lei stessa, eventualmente aiutando l’utero a stare a riposo mediante l’impiego di progesterone in ovuli vaginali (dietro prescrizione medica, naturalmente!).
Per prudenza, finché non avrà la conferma che il distacco si sia rimarginato, è utile astenersi anche dai rapporti sessuali.
Sulla causa del suo distacco, non riesco a darle una risposta certa. Sono convinta che lei sia stata attenta ad evitarlo con dei ritmi di vita più distesi, come in gravidanza siamo quasi costrette a fare (la stanchezza del primo trimestre è qualcosa di incredibile, nelle settimane seguenti le forze ritornano, promesso!). Sono propensa a credere che, stando a riposo e utilizzando il progesterone la sera come le è stato indicato, avrà presto la bella notizia del riassorbimento completo del distacco. Spero di averla aiutata, a disposizione se desidera, cordialmente.

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