Dolori alla testa e altri sintomi dopo l’allenamento in bimbo di sette anni

Dottor Carlo Efisio Marras A cura di Carlo Efisio Marras - Dottore specialista in Neurochirurgia Pubblicato il 17/12/2018 Aggiornato il 17/12/2018

Dopo un'intensa attività fisica, la comparsa di sintomi, tra cui la dilatazione della pupilla e la chiusura dell'occhio, deve essere sottoposta all'attenzione del pediatra e richiede alcune indagini strumentali, come l'elettrocardiogramma.

Una domanda di: Claudia
Buongiorno, ieri mi è capitato un episodio per me allarmante. Ho un bambino di 7 anni che da da 3 anni circa svolge attività sportiva, nello specifico
karate. Da un mese circa abbiamo cambiato palestra in quanto la precedente non era costruttiva. Ieri sera dopo un allenamento di 1 ora e 30 minuti il
maestro decide di fargli fare 10 giri del perimetro della palestra a “rana” (accovacciato sulle ginocchoia e saltellando). Al 3° giro esausto è
uscito dalla sala e nello spogliatoio ha accusato forti dolori di testa con la chiusura dell’occhio destro e ho notato la dilatazione delle pupille. E’ preoccupante? Devo fare qualche esame ? Ci saranno, secondo voi “danni”?
Grazie mille.
Carlo Efisio Marras
Carlo Efisio Marras

Gentile Signora,
I sintomi riferiti (forti dolori di testa con chiusura dell’occhio destro e dilatazione delle pupille) sono riconducibili alla conseguenza di un significativo affaticamento. Questa situazione in termini medici viene descritta come “risposta neurovegetativa secondaria ad impegno fisico”. E’ comunque necessario che un episodio del genere non venga sottovalutato e ci si rivolga tempestivamente al pediatra di riferimento che così potrà visitare il bambino, fornire le informazioni necessarie e quindi le indicazioni adeguate.
Non penso si tratti di un episodio che sia dipendente da una problematica primariamente neurologica ma piuttosto di un evento che ha influito sulle funzioni nervose che si svolgono senza un nostro diretto controllo. Il cuore varia la sua frequenza, la pressione arteriosa cambia, le pupille si dilatano o si riducono di dimensione, sentiamo fame e sete, reagiamo al caldo o al freddo in base a ciò che il nostro corpo registra e comunica al sistema nervoso.
Dovrà quindi accompagnare il suo bimbo dal pediatra che, oltre a raccogliere informazioni aggiuntive, lo visiterà e prescriverà degli accertamenti cardiologici comprendenti un ECG (che probabilmente ha già eseguito per lo svolgimento dell’attività sportiva), una valutazione ECG in condizioni di impegno fisico ed eventuali altre indagini strumentali come l’ecocardiografia o il monitoraggio in continuo (Holter) della frequenza cardiaca e/o della pressione arteriosa.
Le valutazioni di interesse neurologico saranno eventualmente prese in considerazione dopo i suddetti esami. Mi tenga aggiornato, se lo desidera. Con cordialità.

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