Dopo la permanente i capelli emanano sostanze tossiche?

Dottoressa Floria Bertolini A cura di Floria Bertolini - Dottoressa specialista in Dermatologia Pubblicato il 26/05/2020 Aggiornato il 18/07/2024

Secondo le conoscenze attuali, i prodotti usati per arricciare i capelli non contengono sostanze che evaporano nel tempo causando danno in caso di contatto o inalazione.

Una domanda di: Maria
Ho intenzione di fare una permanente per rendere ricci i capelli e, se mi trovo bene, rifarla periodicamente in modo da avere sempre i capelli ricci.
Mi chiedo però se facendo la permanente ogni volta che mi lavo i capelli o anche semplicemente in generale, i miei capelli “emaneranno” in qualche modo sostanze tossiche o dannose.
Ho due figli piccoli, se faccio la permanente potrebbero in qualche modo, standomi vicino, respirare o comunque venire a contatto con sostanze tossiche/chimiche se toccheranno i miei capelli?
Potranno avere dei danni, per esempio tumori, disfunzioni ormonali o qualsiasi altra cosa?
Grazie.

Floria Bertolini
Floria Bertolini

Gentile Signora,
la permanente utilizza sostanze chimiche che, per modificare il capello liscio e renderlo riccio, rompono legami chimici tra molecole di zolfo (ponti disolfuro) che si trovano nella cheratina, una proteina filamentosa ricca di zolfo, e costituente fondamentale dei capelli e dei peli.
Dopo la permanente, il numero dei legami disolfuro è molto ridotto, e anche la resistenza del capello.
Tecnicamente si avvolgono i capelli con i bigodini, quindi viene applicata una lozione alcalina, con lo scopo di rompere i legami disolfuri. Segue l’applicazione di una soluzione neutralizzante, contenente un agente ossidante che ha il compito di ricreare i legami disolfuro, nella nuova posizione, che corrisponde all’ondulazione data dai bigodini.
La permanente è un processo molto delicato e una incompleta neutralizzazione, può portare fratture a pochi centimetri di distanza dal cuoio capelluto dei capelli.
E’ importante non lavare i capelli per 3 – 4 giorni dopo avere fatta la permanente, per non interferire con il processo di neutralizzazione, che permette di completare i nuovi legami disolfuri.
Esistono “permanenti a freddo” e “permanenti acide”, queste ultime considerate meno aggressive per i capelli.
In entrambi i casi vengono usati derivati dell’acido tioglicolico, tutti facilmente sensibilizzanti, causando in persone predisposte la dermatite allergica da contatto (DAC).
Questo può diventare un problema per i parrucchieri che le utilizzano per motivi professionali, per cui è previsto l’obbligo di usare guanti (DPI) per fare la permanente e per le clienti, se diventano allergiche, per cui dovranno abbandonare questa pratica estetica.
Inoltre, per queste sostanze, è riconosciuta una azione irritante delle vie respiratorie, per cui gli ambienti in cui viene effettuata la permanente devono essere muniti di dispositivi per un ricambio adeguato dell’aria ad evitare disturbi respiratori sia ai lavoratori che alle clienti.
Ad oggi non sono state evidenziate effetti al sistema ormonale.
In conclusione, gentile signora, non lavi i capelli anticipatamente per non interrompere il processo di neutralizzazione, che renderebbe più deboli i suoi capelli dopo la permanente e, se per ora non ha allergie da contatto alla permanente, se ha un parrucchiere che utilizza prodotti a marchio CE e ha ambienti a norma, faccia tranquillamente la permanente, poiché secondo le conoscenze attuali, per i suoi bimbi non dovrebbero esserci problemi.
Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

 

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti