Dopo la PMA, feto una settimana indietro rispetto all’atteso

Dottor Francesco Maria Fusi A cura di Francesco Maria Fusi - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 13/03/2023 Aggiornato il 13/03/2023

Un impianto tardivo può verificarsi in seguito alla procreazione medicalmente assistita, ma il ritardo non può superare i due-tre giorni.

Una domanda di: Saretta
Buongiorno, ho avuto trasfert di blastocisti in 5 giornata il 31 ottobre e fin dalla misurazione delle beta e nelle successive numerose ecografie hanno riscontrato che il feto risultava costantemente una settimana indietro (fin da quando si vedeva solo la camera gestionale senza embrione). La ginecologa di fiducia mi ha sempre tranquillizzato sul fatto che lo stesso sia sempre cresciuto costantemente. Un altro medico alla morfologica mi ha però prospettato possibili malformazioni non visualizzabili in eco, nonostante il rischio basso della translucenza e nonostante il dna fetale non abbia evidenziato anomalie cromosomiche. Chiedo quindi se questa ridatazione della PMA sia davvero impossibile o vi siano casi simili in letteratura. Ringrazio per l’attenzione.
Francesco Maria Fusi
Francesco Maria Fusi

Gentile signora, un impianto tardivo può avvenire per non più di 2-3 giorni. Una settimana è un po’ troppo. Ci sono diverse possibilità, la più comune è che semplicemente si tratti di un bambino un po’ più piccolo rispetto alle curve. Non è da escludersi però anche la possibilità di qualche problema fetale o di una ipofunzione placentare. Infine, se il transfer era da scongelamento e su ciclo spontaneo, che l’impianto non sia della blastocisti ma di un nuovo embrione. Credo sia importante seguire la crescita ecograficamente. Con cordialità. Buona giornata

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