Dosaggio delle beta-hCG a nove giorni dal rapporto a rischio

Dottor Gaetano Perrini A cura di Dottor Gaetano Perrini Pubblicato il 12/10/2020 Aggiornato il 07/04/2023

Un prelievo di sangue effettuato a pochi giorni dal rapporto sessuale per verificare se il concepimento è avvenuto fornisce un risultato non attendibile. Meglio evitare.

Una domanda di: Tiziana
Ho effettuato un esame sul sangue per il dosaggio dell’ormone beta-hCG dopo 9 giorni da un rapporto a rischio. Risultato minore di 0.2: è attendibile? Grazie.
Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Cara signora, l’esecuzione precoce del dosaggio della gonadotropina corionica umana (beta-hCG) successivamente a un rapporto a rischio non è consigliabile. Fino a quando non vi è un ritardo mestruale difficilmente si otterrà un valore al di sopra della soglia, che corrisponde a 25. In più, un unico valore ottenuto da un solo dosaggio non basta a confermare la gravidanza: quello che serve è infatti osservare un incremento dei valori a distanza di qualche giorno, il che richiede un secondo prelievo. La conferma ultima viene successivamente dall’ecografia, che è consigliabile fare non prima della sesta-settima settimana, quando i valori delle beta-hCG sono prossimi a 1500. In generale, salvo diversa indicazione medica, l’analisi che è opportuno effettuare per scoprire la gravidanza è quella sulle urine, utilizzando il normale test fai-da-te. Tenga presente che, mediamente il test sulle urine è attendibile se effettuato a partire da 12-14 giorni dal concepimento, mentre nel sangue l’ormone beta-hCG può essere rilevato già dal 10°-11° giorno. In generale, come test di gravidanza non occorre optare per il prelievo di sangue se, ripeto, non è il ginecologo curante a richiederlo. Di propria iniziativa meglio di no. Sperando di essere stato utile, la saluto con cordialità.

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