Dubbi sugli anticorpi presenti nel latte materno

Dottor Antonio Clavenna A cura di Antonio Clavenna - Dottore specialista in Farmacia Pubblicato il 18/04/2019 Aggiornato il 18/04/2019

Il latte materno è ricco di anticorpi che garantiscono la loro protezione a livello della mucosa del tratto gastrointestinale, impedendo agli agenti patogeni di aggredire l'organismo del bebè scatenando una malattia.

Una domanda di: Marcella
Ho una curiosità. Si dice che il latte materno protegga il figlio trasmettendo anticorpi. Ma è vero?
Ora: gli anticorpi sono proteine, globuline per l’esattezza. Come è possibile che non vengano digerite dal bambino, come avviene per tutti gli alimenti, e passino immutate nel suo sangue?
Grazie.

Antonio Clavenna
Antonio Clavenna

Gentile signora Marcella,
la sua domanda è corretta e pertinente.
La protezione anticorpale è dovuta alla presenza nel latte materno degli anticorpi di tipo IgA, importanti nel garantire la protezione a livello delle mucose del tratto gastrointestinale, impedendo agli agenti patogeni di poter “entrare” all’interno dell’organismo, scatenando una malattia. Gli anticorpi IgA, cioè, rimangono sulla mucosa del tratto gastrointestinale (o respiratorio) e generalmente non vengono assorbiti e non entrano nel circolo. In minor misura sono presenti anche altri anticorpi (per esempio IgG); in alcuni mammiferi è stato documentato un assorbimento intestinale di questi anticorpi, mentre questo sembra non avvenire nell’uomo (se non nei primissimi giorni di vita, quando la mucosa intestinale è maggiormente permeabile). In altre parole, nei neonati subito dopo la nascita potrebbe esserci un assorbimento degli anticorpi presenti nel colostro, dal momento che alcuni studi hanno osservato una maggiore concentrazione di anticorpi nei neonati alimentati con colostro rispetto a quelli alimentati con latte artificiale. Questo potrebbe (eventualmente) avvenire nei primi 3 giorni di vita.
Oltre agli anticorpi, nel latte materno sono presenti cellule del sistema immunitario, in particolare nel colostro, e altre sostanze che concorrono alla protezione dalle infezioni, come per esempio lisozima, lattoferrina, citochine. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti