Una domanda di: Franco
una sorellina di 11 mesi con cui è straordinariamente tenero e affettuoso e sul cui arrivo non ha mai manifestato rabbia/preoccupazione. È molto molto vivace, tanto da non riuscire davvero mai a stare fermo. Sta seduto, sempre scomposto per massimo 5-10 minuti ai pasti o quando fa
qualche puzzle, la sua nuova passione da qualche mese. In casa salta sempre e si arrampica dappertutto. Sembra avere un atteggiamento molto
routinario/abitudinario che ultimamente ci ha dato qualche preoccupazione: fa le stesse cose e dice le stesse frasi quando arriva a casa dei nonni (es. io non ho tagliato i capelli, oggi non mangiamo il risotto?), quando torna a casa dopo un giro fuori o dopo la giornata di scuola, canta, sempre
lo stesso gruppo e le stesse canzoni. Da alcuni mesi, tende a ripeterci ogni giorno le stesse cose o a fare le stesse domande, talvolta senza molto
senso, e in alcuni casi in forma negativa. Ad esempio, “Io non sono piccolo?” oppure “Oggi non andiamo a scuola?” – un’ora dopo essere tornato a
casa – o ancora “la lavatrice non sta andando?” mentre sente che è in funzione. Sembra che queste domande e i comportamenti (cantare, fare
puzzle) ripetuti gli infondano sicurezza, quasi a farlo entrare in una comfort zone da cui non vuole saperne di uscire. Ha questi rituali di
domande e comportamenti, diversi, in ognuno dei luoghi che frequenta: casa, scuola, piscina, casa nonni ecc. Non vuole cantare canzoni di cantanti nuovi che non siano i suoi amati linkin park, non vuole giocare con giochi che non siano i due con cui gioca sempre , accetta di cambiare solo i puzzle, non vuole fare altre attività in casa che non siano cantare, fare puzzle e colorare, però molto propenso ad attività all’aperto, gli piace camminare (capita faccia anche 10-15 km a piedi, anche oltre 20 è capitato) o ad attività sportive come il nuoto, lo sci e l’arrampicata. Sembra meno propenso a sport con la palla, per nulla attirato a differenza dei coetanei.Altro aspetto è che ascolta poco e nulla le indicazioni nostre, di parenti, maestre e istruttore di nuoto ecc. O meglio, ascolta, ma fa solo quello che vuole, e se ripreso, non se ne preoccupa più di tanto. Se gli chiedi o dici qualcosa che non vuole fare o a cui non vuole rispondere non ti risponde, neanche dopo due tre solleciti. Lo fa solo se alzi la voce. Se invece gli chiedi qualcosa che lo interessa è subito super recettivo. Le maestre hanno una strana percezione di lui, come di un bimbo che sembra
disinteressato dalle attività, o poco incline a interagire con loro e con la classe. Ma ci sembra un bimbo furbo e intelligente, è perfettamente
bilingue con lo spagnolo e parla benissimo da quando ha due anni. A casa sembra essere diverso da come è a scuola.
La nostra percezione è che sia stressato dalla scuola e dalle attività che propongono, ma temo anche dai compagni più grandi. Si trova in una classe mista con bambini di un anno più grande che ho l’impressione che lo escludano perché piccolo. Lui non accetta la cosa e non vuole saperne di ripiegare sui compagni della sua età. Capita che a volte tenda a riproporre situazioni che forse vede a scuola.
Quando sgridato riporta frasi come “io sono Luca” (si chiama Leonardo) o “io non sono una bambina”. Quando è in giro con noi è tutt’altro bambino, molto socievole, sia con bambini piccoli che grandi, che con adulti. Siamo (forse troppo) preoccupati che possa non essere a suo agio a scuola, e che questa lo abbia segnato. Ma in generale ci chiediamo se il suo modo di essere sia coerente con lo sviluppo neurologico di un bambino della sua età. Grazie per un riscontro.

Angela Raimo
Gentile papà,
ho letto con attenzione la sua lunga lettera e il mio primo pensiero è stato che voi parlate di questo bambino come se fosse molto, ma molto più grande della sua età. Capisco che ora sia il fratello maggiore e che sia la sorellina ad avere adesso il ruolo di cucciolo di casa, tuttavia non cadete nel tranello di nutrire aspettative che Leonardo giustamente, dati i suoi pochi anni, non può (ancora) essere in grado di soddisfare. Non potete attendervi troppo da lui solo per il fatto che ora vi attendete che sia diventato più maturo di quanto in realtà può riuscire a essere (errore, peraltro e purtroppo frequente tra i genitori all’arrivo del secondo figlio). Per esempio, dovreste considerare del tutto normale che non ascolti le indicazioni: le regole ai bambini piccoli vanno ripetute più e più volte, senza stancarsi, prima di vedere i risultati a cui si mira, allo stesso tempo dovreste giudicare del tutto eccezionale il fatto che un bambino che non ha neppure cinque anni arrivi a camminare volentieri per chilometri e chilometri e che gli piacciano anche il nuoto e lo sci. E poco importa se non apprezza (per ora) gli sport con la palla, non sappiamo quali saranno le sue inclinazioni più avanti, è troppo presto! Per quanto riguarda la preoccupazione per il desiderio di dedicarsi sempre agli stessi giochi, anche qui non ci vedo nulla di strano: anche gli adolescenti e gli adulti amano fare alcune cose e altre no, senza che questo metta in allarme. Perché se lo fa un bambino si deve pensare che ci sia qualcosa che non va? Sono perplessa anche rispetto a questa vostra ulteriore preoccupazione. A me, da remoto, quindi con le dovute cautele del caso, non sembra ci sia nulla di anomalo nel comportamento di Leonardo, anche perché da quanto mi dice in alcuni contesti il bambino ha atteggiamenti addirittura superiori in meglio rispetto a quanto ci si può attendere. E le assicuro che se c’è un problema emerge non solo in alcune circostanze ma più o meno in tutte le occasioni. Tuttavia, ho imparato dalla mia lunga esperienza sul campo che quando i genitori hanno il dubbio che il loro bambino sia interessato da qualche disturbo del comportamento (o del cognitivo) sia meglio non ignorare né sottovalutarne la preoccupazione, per cui per vostra tranquillità può essere opportuno che chiediate un consulto a un neuropsichiatra infantile in presenza, che abbia modo di visitare Leonardo. Cari saluti.
Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.