Dubbi sul fattore RH

Professor Giovanni Porta A cura di Professor Giovanni Porta Pubblicato il 13/07/2018 Aggiornato il 01/08/2018

Esistono precise linee guida ministeriali per la gestione in gravidanza delle donne RH negativo.

Una domanda di: Maria
Ho una domanda sul fattore rh.
Io sono di gruppo sanguigno 0 negativo (analisi fatta in vista di una gravidanza in un laboratorio privato) e so che dato che mio marito è positivo, dopo il parto in caso il feto fosse positivo dovrò fare una immunoprofilassi per evitare di sviluppare anticorpi contro il fattore rh.
Ho recentemente scoperto che però oltre a rh positivo e rh negativo, esistono soggetti con rh du (cioè debolmente positivo o parzialmente positivo, non so bene come sia la dicitura corretta) e che ciò non si vede dalle normali analisi del sangue ma bisogna fare esami specifici per vedere ciò.
Questi soggetti “poco positivi” sono comunque a rischio di immunizzazione in caso di gravidanza con feto positivo, ma da quanto ho capito, non possono fare la profilassi, essendo il loro gruppo sanguigno molto raro … ho capito bene o no? In caso fossi rh debolmente positiva non potrei fare la profilassi dopo il parto e quindi rischierei immunizzazione contro il fattore rh o posso comunque farla? Come faccio a sapere se sono 0 negativa o 0 negativa du positiva?
Mio marito che invece è a positivo, può essere sicuro di essere totalmente positivo o anche lui potrebbe essere debolmente positivo? Sono molto confusa
Grazie mille.

Giovanni Porta
Giovanni Porta

Gentile signora,
cerchiamo di chiarire la questione senza addentrarci troppo negli aspetti di pertinenza immunoematologica.
La classificazione in Rh positivo e Rh negativo dipende dalla presenza o assenza dell’antigene D sui globuli rossi. I soggetti Rh negativi producono anticorpi diretti contro l’antigene D se vengono esposti a sangue Rh positivo, di derivazione fetale o trasfusionale.
Una percentuale di individui inferiore all’1% presenta globuli rossi con un’espressione ridotta dell’antigene D, nota come fenotipo D debole o D(u). Tale fenotipo deriva dalla presenza di mutazioni nel gene responsabile della sintesi della proteina D, che può risultare alterata o parziale. Questi individui possono sviluppare anticorpi anti-D come gli individui Rh negativi. Anche in questo caso è quindi opportuno eseguire l’immunoprofilassi per feto Rh positivo.
Come approfondirà col ginecologo dopo il concepimento, le linee guida per la gravidanza fisiologica del Ministero della Salute riportano le seguenti raccomandazioni:
• La determinazione dell’emogruppo e del fattore Rh(D) deve essere offerta nel primo trimestre a tutte le donne in gravidanza.
• L’immunoprofilassi anti-Rh(D) deve essere offerta di routine a tutte le donne in gravidanza Rh(D) negative non sensibilizzate a 28 settimane.
• In tutte le donne, indipendentemente dal loro stato Rh(D), deve essere ricercata la presenza di anticorpi atipici anti-emazie nel primo trimestre e a 28 settimane.
In ogni caso, stia tranquilla, e si affidi con fiducia al ginecologo che la segue il quale sa di sicuro molto bene come gestire la situazione. Con cordialità.

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