Dubbi sul fattore RH negativo

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 14/06/2023 Aggiornato il 14/06/2023

La puntura dell'immunoprofilassi si effettua all'inizio del terzo trimestre di gravidanza nelle pazienti di gruppo negativo per evitare problemi in caso di feto Rh positivo.

Una domanda di: Silvia
Buongiorno dottoressa, spero mi possa aiutare perche sono abbastanza in panico, le spiego.. io sono 0 negativo e nel 2017 ho avuto il mio primo figlio con un positivo e mio figlio è nato con gruppo sanguigno 0 positivo. In gravidanza ogni mese facevo il test di COMBS INDIRETTO e risultava sempre negativo, dopo avere partorito mi hanno fatto la puntura per immonoprofilassi anti D (spero si scriva cosi), dopo quell’evento circa due anni dopo ho fatto un aborto di mia scelta a 10 settimane e mi hanno fatto l’immunoprofilassi…o meglio spero me l’abbiano fatta..sempre a seguire ho avuto circa due anni dopo un aborto spontaneo mentre assumevo la pillola, ma l’embrione non c’era non si era formato, c’era solo la sacca vuota, se ora volessi provare a fare un bambino come mi dovrei comportare? La puntura ha ancora effetto su di me? O prima di cercare una gravidanza dovrei fare la puntura?

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, mi dispiace lei sia in panico per questa condizione in quanto quello che le serve è solo un’informazione di tipo medico, nulla di più, comunque mi affretto a risponderle. La puntura dell’immunoprofilassi si effettua all’inizio del terzo trimestre di gravidanza nelle pazienti di gruppo negativo per evitare di sensibilizzarsi verso il fattore Rh presente sui globuli rossi del feto. Intanto bisogna dire che se la mamma è negativa, il feto avrà dei globuli rossi con Rh positivo solo se il papà è di gruppo positivo in quanto da due soggetti entrambi di gruppo negativo, nasceranno solo figli negativi. Poi direi anche che può capitare che da un papà positivo e una mamma negativa, nasca un figlio negativo. Si tratta di un’eventualità meno probabile ma non impossibile. Questo accade perché chi è di gruppo positivo può avere un gene (allele bisognerebbe dire) Rh negativo che rimane nascosto nel genitore ma si può esprimere nei figli se presente in duplice copia (una da parte della mamma, una da parte del papà). Se lei in passato si fosse sensibilizzata per il fattore Rh, lo potrebbe scoprire oggi con un semplice esame del sangue: il test di Coombs indiretto, appunto, che cerca gli anticorpi contro il fattore Rh presenti in circolo. Non a caso, se lei effettua l’immunoprofilassi e poi si sottopone al test di Coombs indiretto, lo troverà positivo per via dell’iniezione che però ha un tempo di decadenza di alcuni mesi: entro 6 mesi dalla puntura il test di Coombs si deve negativizzare, altrimenti possiamo preoccuparci che l’iniezione non abbia sortito effetto e lei si sia effettivamente sensibilizzata contro il fattore Rh. Per inciso, questo esame che di per sé costa sui 10 euro, è parte degli esami pre-concezionali che si possono effettuare gratuitamente con esenzione M00 e comprendono per la donna: Emocromo con formula, Test di Coombs indiretto, Rubeo Test (IgG e IgM), HIV anticorpi, VDRL-TPHA e anche il gruppo sanguigno che però lei già conosce e non è necessario ripetere. Ne esistono anche per l’uomo (Emocromo, HIV, VDRL-TPHA, ricerca emoglobine anomale in caso di storia di anemia mediterranea e/o emoglobinopatie) ma di solito i nostri uomini sono meno propensi a versare il loro sangue per la scienza…dico bene? Spero di averle risposto e di averla rassicurata, cordialmente.

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