Dubbio sul risultato dell’ecografia effettuata su reni e vescica del feto

Dottoressa Elsa Viora A cura di Elsa Viora - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 29/02/2024 Aggiornato il 29/02/2024

Se il medico che effettua l'ecografia suggerisce un ulteriore controllo sui reni e la vescica del feto non è automaticamente perché c'è qualcosa che non va. L'indicazione potrebbe infatti essere semplicemente precauzionale.

Una domanda di: Chiara
Vorrei, cortesemente, poter sapere qualcosa in più su quanto andrò a riportare di seguito, cito testualmente:
Calicopielectasia renale mm 6 e mm 4, da ricontrollare tra due settimane. Controllo effettuato dopo due settimane e un altro medico che mi ha visitata ha riportato/ pelvi renali fetali sx a-p mm 5, pelvi renale dx a-p mm4. Biometria corrispondente. Apparato urinario: reni e vescica appaiono normali.
Allego anche foto del referto. Cosa può comportare ciò? Non mi hanno spiegato molto e sono un po’ preoccupata possa procurare al mio bambino delle complicazioni. Rimango in cortese attesa.
Cordialmente.
Elsa Viora
Elsa Viora

Gentile Chiara,
durante l’ecografia ostetrica si effettua una valutazione dei reni e della vescica del feto. I reni sono costituiti da varie parti, in specifico: parenchima che è il tessuto del rene, quello che produce l’urina; pelvi e calici dove si raccoglie l’urina prodotta che poi passa nell’uretere e nella vescica da dove sarà espulsa con la minzione. Di solito non si misura la pelvi, ma se sembra dilatata si misura il diametro antero-posteriore in una scansione trasversale (ci sono regole precise su come va presa questa misura!) e viene considerato “normale” un valore fino a 7 millimetri.
Oltre alla misura della pelvi è importante valutare altri elementi: eventuale dilatazione dei calici; eventuale dilatazione dell’uretere; se la dilatazione è unilaterale (in un solo rene) oppure bilaterale (in entrambi i reni); ecogenicità (ovvero, quantificazione degli echi o riflessioni generati dal tessuto raggiunto dagli ultrasuoni) del parenchima renale; ritmo di riempimento/svuotamento della vescica; quantità di liquido amniotico.
Solo mettendo insieme tutti questi parametri lil medico che ha eseguito l’ecografia può formulare una diagnosi e quindi valutare eventuali ulteriori accertamenti, quali la consulenza con il pediatra urologo, per proporre un percorso diagnostico- assistenziale adeguato e fornire a quel neonato la assistenza migliore.
Da quanto è scritto nel referto, deduco che il medico le abbia spiegato che è normale e proposto, per prudenza, un ulteriore controllo ecografico, infatti è scritto “nella norma”.
Spero di esserle stata utile.

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