Nel 2010 a 24 anni, sono rimasta incinta ed ho avuto un aborto spontaneo intorno all’ottava settimana. All’epoca mi dissero che
può succedere e non feci nessun controllo, non tentai più di avere un figlio perché poi mi lasciai con il mio partner dell’epoca. Dopo 13 anni, a 37
anni sono rimasta di nuovo incinta ed anche questa volta c’è stata un’interruzione di gravidanza alla nona settima. Può esserci una
correlazione tra i 2 aborti? Che esami mi consiglia di fare per limitare il rischio di incorrere nel terzo aborto? Grazie.
Elisa Valmori
Salve cara signora, a mio avviso sarebbe opportuno che lei facesse delle indagini con esami ematochimici volti ad escludere la presenza di alterazioni della coagulazione o altro tipo di problematiche che potrebbero ostacolare il buon esito di una gravidanza ulteriore.
Mi riferisco allo screening trombofilico ma anche all’esame per esempio della funzionalità tiroidea, ai livelli di vitamina D…sono tante le possibili concause di infertilità!
Gli esami per la trombofilia possono essere prescritti dal genetista ma anche dal ginecologo, purché venga firmato un consenso informato per le indagini genetiche e sono i seguenti:
Emocromo con formula
Test di Coombs indiretto
PT
PTT
Fibrinogeno
D-dimero
Resistenza alla Proteina C Attivata (APCR)
Omocisteina
Proteina C
Proteina S
Antitrombina III
Anticorpi anti-cardiolipina (IGG e IGM)
Lupus Anticoagulanti (LAC)
Anticorpi antinucleo (ANA)
Mutazione fattore V di Leiden
Mutazione fattore II
Mutazione PAI-1
Mutazione MTHFR
Anche il Pap test oppure l’HPV DNA test potrebbero aiutare ad escludere una possibile causa di infertilità, così come la presenza di polipi a livello endometriale o altre alterazioni a carico della cavità uterina quali presenza di miomi sottomucosi oppure utero sub-setto.
Per identificare queste ultime anomalie ci si può sottoporre ad isteroscopia office, un esame che ispeziona dall’interno la cavità uterina e può in certi casi essere sia diagnostico che operativo, nonché permettere biopsie dell’endometrio così da escludere processi infiammatori cronici che altrimenti passerebbero inosservati perché asintomatici.
Altre indagini possibili, sempre a giudizio del Curante, sono i tamponi vaginali e cervicali completi, così da escludere infezioni a carico di questi distretti, capaci di compromettere il buon esito della gravidanza.
Infine, se tutte le indagini precedenti fossero silenti per patologia, rimarrebbe l’indagine del cariotipo suo ed eventualmente anche del compagno, così da appurare la presenza di eventuali anomalie strutturali nei vostri cromosomi (inversioni, traslocazioni, duplicazioni…).
Credo che i due eventi non siano stati casuali, tanto più che lei alla sua prima gravidanza era anche molto giovane e il fatto che abbia cambiato partner ci fa propendere per la necessità di indagare innanzi tutto su di lei la presenza di eventuali ostacoli al concepimento.
Presumo lei stesse assumendo acido folico almeno in questa seconda gravidanza, magari in futuro le prescriveranno anche la cardioaspirina, così da migliorare la fluidità del suo sangue e facilitare il buon esito della prossima gravidanza.
Le auguro di cuore di poter finalmente coronare il suo sogno di diventare mamma, cordialmente.
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