Ecografia transfontanellare effettuata su una piccolissima

A cura di Claudio Migliori - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 13/04/2023 Aggiornato il 23/04/2023

L'ecografia transfontanellare è un esame che si esegue di routine nei bambini nati pretermine. Serve a valutare "come è fatto" il cervello e a escludere la presenza di alterazioni importanti.

Una domanda di: Stefania
Buongiorno, ho effettuato oggi l’ecografia transfontanellare alla mia piccola nata a 28 settimane e oggi compie 2 mesi di età corretta. Sul referto è indicato: ventricoli laterali lievemente dilatati, e disformico a sinistra mi hanno detto di non preoccuparmi e di star serena visto che la visita neurologica è andata bene. Cosa ne pensa?

Claudio Migliori
Claudio Migliori

Buongiorno, l’ecografia transfontanellare è un esame che si esegue di routine nei bambini nati pretermine e il suo, vista l’età gestazionale al momento del parto, rientra perfettamente in tale popolazione. Scopo principale dell’indagine è la valutazione morfologica cerebrale (ovvero “come è fatto”) e, soprattutto nei primi giorni dopo il parto, la ricerca di eventuali emorragie, ischemie, calcificazioni e così via. È un esame pressoché non invasivo e facilmente ripetibile, sebbene non permetta una finezza diagnostica equiparabile alla Tomografia Computerizzata o alla Risonanza Magnetica ma che, vista l’invasività, in epoca neonatale vengono riservati a specifici casi selezionati. Con l’ecografia cerebrale non si può vedere “come funziona” il cervello, per cui può accadere che un bambino mostri un’immagine con anomalie piuttosto rilevanti, ma con una funzionalità normale e, in alternativa, può capitare che l’indagine eseguita su un bimbo con evidenti problemi neurologici (per esempio, emiparesi, deficit di coordinazione e così via) non rilevi alcuna anomalia strutturale. La procedura adatta a valutare “come funziona” il sistema nervoso è, infatti, la visita neurologica. Il riscontro di una moderata dilatazione ventricolare o una sua lieve dismorfia in un ex-pretermine, associato ad un esame neurologico normale tende, quindi, ad escludere problemi a carico della motricità e della coordinazione. Ovviamente non si può prevedere il futuro, per cui non è possibile presumere come evolverà lo sviluppo cerebrale, per esempio a riguardo del comportamento sociale o della capacità di attenzione in epoca scolare, ed è anche per tale ragione che il follow-up dei prematuri dura diversi anni. Quindi, ritengo che i colleghi che hanno eseguito l’esame le abbiano dato una risposta assolutamente adeguata al caso in oggetto. Cordialmente.

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