Mi è sorto un grandissimo dubbio. Ho eseguito nel giro di 4 giorni 3 ecografie transvaginali. La prima per completamento a 7+6. La seconda il
giorno seguente per un certificato lavorativo che il primo medico non poteva eseguire. Purtroppo a distanza di due giorni ho avuto delle perdite marroni
abbondanti che mi hanno spinta in ps ginecologico dove ho fatto un’altra eco. In ps ho spiegato all’ostetrica questa situazione e lei mi ha detto che
non ci sono rischi. Preciso che il Doppler è stato usato una frazione di secondo solo nell’ultima ecografia. Sono spaventata, potrei aver danneggiato il bambino? Ovviamente nel corso di questo mese non sono previste altre eco, e salvo situazioni di emergenza non voglio eseguirne ulteriori. Vi ringrazio.
Elisa Valmori
Salve signora,
le confermo quanto le ha detto l’ostetrica in pronto soccorso: l’ecografia transvaginale non è pericolosa per l’embrione.
Precisamente, l’impiego diagnostico degli ultrasuoni non ha effetti avversi sulla gravidanza, mentre quello del color Doppler o della velocimetria Doppler implica energie maggiori su cui abbiamo meno garanzie rispetto all’esito della gravidanza.
Comunque, se si tratta di pochi secondi come nel suo caso l’impiego della velocimetria Doppler non comporta certo alcun tipo di rischio.
In sostanza, si tratta di un esame medico non invasivo ma è sempre giusto non abusare di queste indagini.
Per esempio, è possibile che un’ecografia interna faciliti la comparsa di contrazioni uterine (che però si risolvono solitamente in breve tempo) e infatti si cerca di limitarle al minimo indispensabile nel numero e nella durata. In soggetti normopeso o sottopeso, già alla sua epoca gestazionale si riesce a visualizzare la camera gestazionale e l’embrione con l’ecografia trans-addominale, per cui presumo che i prossimi controlli le proporranno l’ecografia esterna. Nel caso di accesso al pronto soccorso, invece, era indispensabile effettuare sia la visita che l’ecografia interna, in modo da visualizzare al meglio la cervice e anche eventuali distacchi a carico della placenta.
Spero di averla rassicurata, le auguro di potersi godere la gravidanza e mi permetto di segnalarle un libriccino che trovo meraviglioso: “l’alba dell’io Dolore, desideri, sogno, memoria del feto” di Carlo Bellieni, in cui si racconta come l’embrione e poi il feto affina tutti i suoi sensi fin dal grembo materno.
Loro ci ascoltano e ci sanno leggere meglio di chiunque altro, senza bisogno di parole!
Sono sicura che quando sarà mamma farà esperienza di questo…e di molte altre meraviglie che ora non le illustro per non rovinarle la sorpresa: un passo alla volta!
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