Emocromatosi: sono portatore, meglio non fare figli?

Dottoressa Faustina Lalatta A cura di Faustina Lalatta - Dottoressa specialista in Genetica clinica Pubblicato il 23/04/2023 Aggiornato il 09/05/2023

L'emocromatosi è una condizione che, una volta diagnosticata, si controlla con ottimi risultati, quindi non c'è ragione per rinunciare alla paternità nel caso in cui se ne sia portatori.

Una domanda di: Pietro
Sono portatore della mutazione HFE per emocromatosi ereditaria di tipo 1. Dovendo iniziare a brevissimo un percorso di ovodonazione (donatrice di origine brasiliana) e non riuscendo i medici a testarla per questioni di tempistiche vorrei chiederle vista la sua enorme esperienza che rischi corresse davvero il futuro nascituro di essere affetto da emocromatosi ereditaria (considerando che se la donatrice avesse la mutazione il 25% della prole sarebbe affetta ma da quanto ho letto c’è una bassa penetranza). Mi consiglia di sospendere il percorso?

Faustina Lalatta
Faustina Lalatta

Gentile Pietro, l’emocromatosi è una malattia genetica relativamente frequente. Questo significa che i portatori sani sono anch’essi abbastanza numerosi nelle diverse popolazioni. Non conosco la frequenza del portatore in Brasile ma probabilmente non si discosta troppo da quella della nostra popolazione, cioè 1 su 80 circa. In assenza del test del portatore è possibile calcolare il cosiddetto “rischio empirico” di avere un figlio affetto per una coppia di genitori formata da un portatore accertato e un soggetto (la donatrice) non testata. Il calcolo è semplice e prevede la seguente operazione : 1/80 x 1/2 x1/2. Il risultat che si ottiene è circa 1 su 320. Questo valore rappresenta la probabilità che la donatrice sia poratrice sana e che trasmetta la sua mutazione, moltiplicata la probabilità che lei trasmetta la mutazione di cui è portatore. In qualità di portatore di una mutazione esiste una probabilità del 50 per cento di trasmettere la mutazione ad ogni concepimento. Come vede, la probabilità di avere un figlio affetto non è poi così elevata. Ma ciò che deve rassicurarla è che l’emocromatosi è una condizione con la quale si può convivere per lunghi decenni senza gravi complicanze, a patto che venga diagnosticata tempestivamente ed impostata la corretta terapia, volta a ridurre il sovraccarico di ferro. Tenga presente che l’emocromatosi non rientra tra le malattie candidate alla diagnosi prenatale perché non comporta alcuna disabilità e, come ho detto, può essere controllata con ottimi risultati. Non penso quindi che sia da prendere in considerazione un rinvio della tecnica di PMA. Piuttosto suggerisco, per prudenza, di sottoporre il bambino/bambina ad un controllo del metabolismo del ferro dopo i primi anni di vita in accordo con il pediatra, alla luce dell’utilità di ottenere una diagnosi precoce. Ci tengo a precisare che i portatori di una sola mutazione del gene HFE non corrono rischi per la loro salute. Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Bimba di due anni e mezzo che vuole stare con il papà (e non con la mamma)

29/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Ci sono situazioni complicatissime da gestire in cui il comportamento materno (che pure ha tantissime giustificazioni e si può comprendere) può indurre il bambino a preferire la vita che gli offre il padre grazie ad atteggiamenti più permissivi.   »

Camera gestazionale grande: proseguirà la gravidanza?

29/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

La rilevazione dell'attività cardiaca del feto è un ottimo segno, tuttavia l'ecografia non permette di fare previsioni sul futuro della gravidanza, ma consente solo di valutare il "qui e ora".   »

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti