Ipotiroidismo in gravidanza: si deve prendere l’Eutorix?

Professor Gianni Bona A cura di Gianni Bona - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 12/02/2018 Aggiornato il 31/07/2018

In gravidanza, l'ipotiroidismo espone a rischi solo se non viene curato. La terapia sostitutiva con Eutirox elimina ogni pericolo, a patto che la dose dell'ormone tiroideo sia ben calcolata.

Una domanda di: Elisa
Buonasera Dottore, sono all’ 11a settimana di gravidanza e dalle analisi del
sangue risulta: TSH 4,04, FT3 3,05; FT4 1,29; Ab TPO 29,2; Ab Tg 6,4. Il
medico mi ha diagnosticato un ipotiroidismo subclinico e mi ha prescritto 1
compressa al giorno di Thirodium 225 e 1 di Syrel e vorrebbe prescrivermi un
dosaggio minimo di ormoni per abbassare il valore di TSH. Volevo chiederle
se questa condizione nel primo trimestre può aver causato danni allo
sviluppo del feto e se la terapia ha controindicazioni per il feto, in
particolare se è necessario prendere anche il dosaggio minimo di ormoni e
se ci potrebbero essere conseguenze negative nel caso in cui non facessi la
cura indicata.

Gianni Bona
Gianni Bona

Cara signora,
è più che necessario che le venga prescritta la terapia ormonale sostitutiva (Eutirox), perché in gravidanza l’ipotiroidismo espone il bambino a rischi solo se non è curato. Per quanto riguarda il dosaggio, non è una questione di “tanto” o “poco” quanto piuttosto di individuare la quantità che permette di riportare il TSH a un livello non superiore a 2,5, come si raccomanda per le donne in stato di gravidanza. In relazione agli integratori che sta assumendo, direi che vale la pena sospendere entrambi: Thirodium (iodio) potrebbe infatti interferire con l’Eutorix, mentre Syrel (selenio) non ha una sua particolare utilità nella sua situazione. A mio avviso, potrebbe essere più opportuno assumere, eventualmente, un integratore che contenga, in associazione, sia vitamine sia sali minerali. Fermo resta che un’alimentazione varia e ben bilanciata, ricca di frutta e verdura, spesso da sola è sufficiente. E’ ovvio però che sull’opportunità di assumere o no un integratore si dovrà esprimere il suo ginecologo curante. La cosa più importante è però che lei si rivolga al più presto a un endocrinologo affinché le prescriva la terapia ormonale che consentirà di controllare l’ipotiroidismo. In gravidanza, una tiroide che lavora in modo rallentato può interferire, infatti, sullo sviluppo del bambino, in particolare su quello cerebrale. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti