Endodien: quando assumerlo in caso di endometriosi?

A cura di Dottoressa Cristina Maggioni Pubblicato il 29/12/2023 Aggiornato il 29/12/2023

Il farmaco contro l'endometriosi a base di progestinico va preso ogni giorno senza interruzioni, per un arco di tempo che spetta al ginecologo curante indicare.

Una domanda di: Alessandra
Salve ho l’endometriosi e mi è stato consigliato di prendere Endodien. Si può assumere anche quando non è il periodo del ciclo?
Cristina Maggioni
Cristina Maggioni

Cara signora,
Endodien va preso ogni giorno, tutti i giorni del ciclo (compresi i giorni delle mestruazioni), e quando finisce una confezione se ne deve iniziare un’altra senza interruzione. Spetta comunque al medico indicare per quanto mesi di seguito assumerlo, anche in base ai suoi effetti. Le ricordo che Endodien contiene un ormone, il progestinico dienogest, e non offre una sicurezza contraccettiva Se vuole evitare una gravidanza, deve utilizzare il preservativo o altre precauzioni contraccettive non ormonali. Approfitto della sua domanda per dirle che l’endometriosi è una malattia curabile. Purtroppo molto comune, è caratterizzata dalla presenza di cellule dell’endometrio (tessuto di rivestimento interno dell’utero) in altri organi, in particolare tube, ovaie, intestino. Possiamo dire che sono cellule normali che vanno a collocarsi “fuori sede”, nel posto sbagliato. Il sintomo più vistoso dell’endometriosi è il dolore violento durante le mestruazioni, che però a volte compare anche al momento dell’ovulazione o, nei casi peggiori, durante i rapporti sessuali. Come se questo non bastasse, l’endometriosi può comportare infertilità o, comunque, rendere più difficile avviare una gravidanza. La mia grande scoperta sta nel fatto che tutti i sintomi dell’endometriosi compaiono nel momento in cui le cellule endometriali vengono coinvolte da un’infiammazione, di qualunque origine sia, quindi batterica, virale o da agenti tossici. La mia intuizione è nata dal fatto che si è scoperto e dimostrato che ci sono donne con endometriosi che non hanno dolore e hanno avuto gravidanze senza difficoltà. In loro le cellule endometriali, pur presenti e identificate istologicamente, non sono andate incontro a un’infiammazione ed è dunque per questo che la loro presenza non comporta né sintomi dolorosi né infertilità. Dunque, solo eliminando l’origine dell’infiammazione diventa possibile azzerare i sintomi dell’endometriosi, che secondo i dati del ministero della Salute in Italia si riscontra in circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire. Sempre in Italia, si stima che almeno 3 milioni di donne in Italia abbiano una diagnosi conclamata di endometriosi e che il problema riguardi il 10-15% delle donne in età riproduttiva. Cari saluti.

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