Endometriosi e stop alla cura senza confrontarsi con il medico

Dottor Gaetano Perrini A cura di Dottor Gaetano Perrini Pubblicato il 22/09/2021 Aggiornato il 27/02/2023

L'endometriosi, specialmente quando si manifesta con sintomi importanti, deve necessariamente essere curata. E' possibile che la terapia prescritta provochi effetti indesiderati: spesso si tratta di un problema temporaneo che in nessun caso deve suggerire di sospendere il trattamento di propria iniziativa.

Una domanda di: Daniela
Soffro di endometriosi e due settimane fa mi è stato prescritto l’anello anticoncezionale. L’ho inserito il primo giorno di ciclo e i dolori (di cui prima soffrivo sono passati del tutto), sono trascorsi però 9 giorni e ho sviluppato: nausea, mal di testa, perdite di sangue, sonnolenza, spossatezza e tristezza. Così ho deciso di sospenderlo, dopo un giorno il mio umore è migliorato, non ho più mal di testa né nausea. Purtroppo continuo ad avere perdite di sangue anche consistenti (sono trascorse 48 ore da quando l’ho sospeso) e non capisco se si tratti di ciclo o di spotting, queste perdite stanno diventando estenuanti (visto che continuo ad averle sia con che senza anello da 12 giorni). Volevo sapere se il ciclo mi arriverà normalmente o adesso che ho tolto l’anello, e cosa potrei fare per queste perdite.
Grazie.
Dottor Gaetano Perrini
Dottor Gaetano Perrini

Buongiorno signora, l’endometriosi è una malattia caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale ectopico con quadri clinici che possono variare notevolmente a seconda della singola o multipla e diffusa localizzazione che può convolgere parti di organi interni .
Questo tessuto si comporta esattamente come si comporta la mucosa
endometriale all’interno della cavita uterina e pertanto ogni qualvolta la mucosa uterina sanguina in risposta alla sollecitazione ormonale ovarica, sanguina anche essa. Ovviamente il sanguinamento uterino trova fisiologica uscita dal canale vaginale mentre con tessuto ectopico non avendo accesso al canale vaginale il sangue e i detriti rimangono intrappolati nei visceri, determinando in queste sedi una infiammazione acuta e cronica. Di solito le strutture coinvolte sono ovaio, tube, intestino, vescica, ureteri e plessi profondi. La conseguenza è la comparsa di aderenze, dolori e deficit di funzionalità degli organi coinvolti.
Le terapia possono essere farmacologiche e chirurgiche a giudizio dello specialista in base al quadro clinico e alla storia della signora.
Quando si inizia una terapia, come nel suo caso, si deve darle il tempo di agire e stabilizzare la situazione. Tutti i farmaci possono inizialmente avere effetti indesiderati come quelli che lei mi ha riferito. Suggerisco tuttavia di interagire con il suo specialista di fiducia o con un centro di diagnosi e cura dell’endometriosi prima di sospendere una terapia di sua iniziativa, per evitare che la situazione possa evolvere a suo svantaggio.
Con cordialità.

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