Ernia inguinale in un neonato: è grave?

Dottoressa Alessia Bertocchini A cura di Alessia Bertocchini - Dottoressa specialista in Pediatria Pubblicato il 04/02/2019 Aggiornato il 04/02/2019

L'ernia inguuinale non è un'anomalia preoccupante, tuttavia impone l'intervento chirurgico di correzione perché non si risolve mai in modo spontaneo.

Una domanda di: Rosario
L’ernia inguinale in un neonato al primo mese è una cosa grave?

Dottoressa Alessia Bertocchini
Dottoressa Alessia Bertocchini

Gentile mamma,
l’ernia inguinale del neonato è dovuta alla mancata chiusura del dotto peritoneo-vaginale (il canalino di comunicazione tra la cavità addominale e lo scroto): non è un’anomalia che preoccupa, tuttavia è necessario l’intervento chirurgico di correzione perché non si risolve mai in modo spontaneo e quindi ci sarà sempre fuoriuscita di un piccolo tratto di intestino (che è appunto l’ernia). Il rischio è lo strozzamento, che si verifica quando il tratto di intestino erniato non riesce a rientrare dall’anello da cui è fuoriuscito. Questa eventualità impone l’intervento chirurgico d’urgenza perché diversamente i tessuti vanno incontro a necrosi (morte). I sintomi dello strozzamento sono il dolore fortissimo, che si esprime con pianto disperato, e la tumefazione della parte. L’orientamento degli specialisti è quello di non arrivare alla chirurgia d’urgenza, ma di fissare la data dell’intervento prima che compaiano eventuali complicanze, anche se si tende ad aspettare che il bambino raggiunga un peso adeguato e nel complesso le sue condizioni fisiche siano buone. Di sicuro, il suo bambino va visitato al più presto dal chirurgo pediatra che valuterà la situazione e le dirà cosa ritiene opportuno fare in relazione alla tempistica dell’intervento. Nel caso in cui il bambino manifestasse segni di sofferenza riconducibili all’ernia va portato tempestivamente al Pronto soccorso. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti