Esposizione alla diossina: quali rischi per il feto?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 16/09/2019 Aggiornato il 23/09/2019

Durante la gravidanza, l'esposizione alla diossina non è particolarmente rischiosa per il bambino.

Una domanda di: Sara
Sono una donna di 30 anni e sto cercando una seconda gravidanza da qualche mese. Nella struttura dove lavoro stanno facendo degli importanti
lavori di ristrutturazione che dureranno due anni almeno. Spesso al lavoro mi capita di sentire puzza di fumo o di plastica bruciata, in alcuni punti
molto forte. Mi chiedo se, nel caso ad oggi fossi incinta senza ancora saperlo (lo scoprirò fra 10 giorni) o in generale quando sarò incinta, se
respirare questi odori può essere teratogeno. Ho letto su internet che l’odore di plastica bruciata libera diossine che causano malformazioni
fetali..Sono molto preoccupata ma non so come risolvere la situazione in quanto non posso non andare al lavoro. Crede che sia il caso di sospendere
la ricerca di gravidanza fino al termine dei lavori? Grazie.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Gentile signora, la sua preoccupazione è legittima e direi che se la sua esposizione lavorativa a questi fumi non è qualcosa di occasionale, vale la pena di chiedere conto al suo datore di lavoro (e in teoria, più precisamente, al medico del lavoro competente) dei possibili rischi per la salute di voi dipendenti.
Quanto alla possibilità che la diossina causi delle malformazioni, per fortuna non è proprio così.
Ci sono stati dei timori in passato che hanno portato anche diverse donne ad interrompere la gravidanza dopo esposizione alla diossina, ma presumo fossero basati sull’esperienza derivata dagli studi negli animali (che mostravano sia una maggior frequenza di malformazioni che di morte in utero nei feti esposti a questa sostanza).
Nel luglio 1976, una popolazione di almeno 37.000 persone è stata esposta alla diossina in seguito all’incidente allo stabilimento chimico di Meda, diventato famoso come “disastro di Seveso”. Ebbene, ancora venti anni dopo l’incidente, i campioni di plasma delle donne esposte contenevano elevate concentrazioni di diossina. Nonostante questo, non ci fu un aumento di malformazioni o di sindromi malformative nei nati dalla popolazione esposta.
Inoltre, non ci furono associazioni tra i livelli di diossina nel siero materno ed eventuali complicanze della gravidanza.
Sono state evidenziate solamente delle alterazioni nel funzionamento della tiroide nei neonati, anche in gravidanze insorte anni dopo l’esposizione.
La diossina è un inquinante piuttosto diffuso, si pensi che il 98% dell’esposizione umana deriva dai cibi contaminati, in particolare carni e latticini.
Ha una lunga emivita (ossia un lungo tempo di eliminazione dall’organismo) e si deposita preferenzialmente nel tessuto adiposo.
La cosa più interessante, è che nel feto si accumula nella vernix caseosa, ossia quella patina biancastra che lo riveste alla nascita e che viene rimossa col primo bagnetto…la Natura è veramente prodigiosa, non crede?
Spero di averla rincuorata e motivata a proseguire nella ricerca della gravidanza, le rammento di assumere acido folico (1 compressa al giorno da 400 microgrammi, lontana da the e latticini) e di osservare una dieta ricca di frutta e verdura di stagione, oltre che di cibi integrali, così da assumere tutte le vitamine e sali minerali necessari al benessere suo e della sua creatura.
Resto a disposizione se desidera, molto cordialmente.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Pancione e traumi: quando preoccuparsi?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza, in seguito a un infortunio la verifica che tutto sta procedendo al meglio è una pancia sempre bella morbida e soffice. Qualora la pancia dovesse indurirsi ed essere molto tesa oppure dovessero comparire dolori simili a quelli del ciclo mestruale, potremmo essere di fronte a contrazioni...  »

A 5 settimane l’embrione non si vede

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Nella 5^ settimana di gravidanza non è motivo di allarme non visualizzare l'embrione con il battito del cuoricino. In questa epoca quello che conta è individuare in utero la camera gestazionale.   »

Fai la tua domanda agli specialisti