Farmaci per disturbi gastrici e cefalea in vista di una gravidanza: si possono assumere?

Dottor Antonio Clavenna A cura di Antonio Clavenna - Dottore specialista in Farmacia Pubblicato il 25/08/2025 Aggiornato il 25/08/2025

I farmaci che si assumono nel momento in cui si desidera avviare una gravidanza devono essere valutati dal ginecologo e dal medico curante, perché potrebbe essere necessario che vengano individuati prodotti alternativi più compatibili.

Una domanda di: Sonia
Gentilissimo Dottore, da circa 7 mesi sto assumendo Lucen, Entact e Gabapentin per disturbi gastrici e cefalea. Ora sto meglio e sto iniziando a pensare ad una gravidanza.
Questi farmaci possono creare problemi per un eventuale concepimento? Potrei assumerli anche in gravidanza? La ringrazio.

Antonio Clavenna
Antonio Clavenna

Gentile Sonia,
l'assunzione di questi farmaci non è associata a una riduzione della probabilità di concepimento. Gli studi sull'uso in gravidanza di esomeprazolo (Lucen) non documentano un aumento dei rischi per lo sviluppo embrionale. Gli studi sui farmaci antidepressivi di tipo SSRI (classe a cui appartiene l'escitalopram-Entact) non sono giunti a risultati conclusivi. Alcuni studi hanno osservato un aumento del rischio di malformazioni (in particolare di difetti cardiaci), non confermato da altri. Questo rischio appare, comunque, basso (nello scenario peggiore riguarderebbe il 2% dei neonati esposti a questi farmaci) e dai dati al momento disponibili non sembra riguardare l'escitalopram. Gli SSRI, quando assunti nella seconda metà della gravidanza, potrebbero aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato. Anche in questo caso i dati non sono conclusivi e il rischio è molto basso (dell'ordine di circa 3 casi ogni 1.000 nati). I dati sull'uso di gabapentin in gravidanza sono limitati: non emerge un aumento del rischio di malformazioni, ma la numerosità non è sufficiente per escludere completamente questa possibilità. Le suggerirei di valutare con il medico curante la possibilità di ricorrere a un'alternativa terapeutica con una sicurezza in gravidanza maggiormente documentata. Le raccomando, in ogni caso, di valutare la terapia insieme allo specialista che la segue e al ginecologo/alla ginecologa e di attenersi alle loro indicazioni. Con cordialità.



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