Fattore V di Leiden e vaccino anti-CoVid-19

Dottor Rocco Russo A cura di Dottor Rocco Russo Pubblicato il 26/04/2021 Aggiornato il 04/05/2021

Il vaccino contro il Coronavirus non è controindicato alle persone colpite da un problema di coagulazione del sangue.

Una domanda di: Rosanna
Mi è stato riscontrato il fattore V di Leiden dopo un ricovero urgente perché avevo una stranissima senzazione di morire. Non sono una persona che si lamenta, perciò hanno riscontrato da una TAC con mezzo di contrasto (fatta 2 volte perché non ci
credevano) hanno visto che c’era in atto una grave embolia polmonare.
Ho ricevuto cure adeguate da seri professionisti e ora mi curo con un anticoagulante di nuova generazione.
Il vaccino anti CoVid-19 (che ho già fatto) potrebbe avere delle conseguenze sul mio organismo?
Grazie.
Rocco Russo
Rocco Russo

Gentile signora,
il fattore V di Leiden è una delle condizioni più comuni di trombofilia genetica che interessa circa il 3-4% della popolazione, anche se in molti pazienti la condizione è presente ma spesso non viene diagnosticata.
In ogni caso non esistono controindicazione alla vaccinazione CoVid-19 nei soggetti con fattori genetici (come ad esempio il fattore V di Leiden) che predispongono alla coagulazione del sangue, soprattutto nella consapevolezza che il rischio di una complicanza tromboembolica in chi si ammala di CoVid19 è 8-10 volte maggiore rispetto ai rarissimi eventi avversi postvaccinici.
Da quanto sopra esposto, le consiglio di continuare ad affidarsi alle cure dei bravi professionisti che la seguono e creda è buona cosa per lei poter beneficiare della protezione contro l’infezione da Coronavirus che le è stata garantita dallo specifico vaccino.
Con cordialità.

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