Caro dottor Fusi,
innanzi tutto grazie per le risposte che dà: io la leggo sempre. Nella sua ultima risposta lei scrive che a 43 anni le possibilità di avere una
gravidanza, naturalmente o con tecniche di fecondazione assistita, sono generalmente molto basse, inferiori al 5%, e dal 40 al 70% delle gravidanze
ottenute esita in aborto nel primo trimestre. Ha aggiunto però che questi numeri possono però essere influenzati dalla riserva ovarica, dal fatto di avere già avuto
figli, dalla lunghezza del periodo di ricerca prole, dall’indice di massa corporea e dalla tipologia di attività lavorativa (che alteri o meno i ritmi
sonno-veglia). Può spiegare meglio?
* Riserva ovarica = cioè da cosa dipende che ci siano ancora uova
fecondabili?
* Avere già avuto figli = cioè è un fattore favorente averne avuti? E se sì
è importante da quanto tempo e quante gravidanze?
* Periodo di ricerca della prole = cosa significa? Più sono i tentativi più
diminuiscono le probabilità? Dopo quanto si deve gettare la spugna?
* Dall’indice di massa corporea = mi spiega meglio? Conviene essere grasse o
magre? Oppure di giusto peso? Può dirmi qual è l’IMC ideale per farcela a
concepire?
* La tipologia di attività lavorativa, che non alteri il ritmo sonno-veglia
= cioè andare a dormire presto la sera aiuta?
Grazie se vorrà rispondermi, ci terrei molto.
Francesco Maria Fusi
Gentile signora, rispondo sinteticamente a tutti i suoi questiti relativi ai fattori che influenzano, nel bene e nel male, la fertilità di una donna che ha oltrepassato i 40 anni.
Riserva ovarica: si misura con la conta dei follicoli antrali e/o con il dosaggio dell’ormone antimulleriano. Si tratta della capacità dell’ovaio di produrre follicoli che possano essere stimolati a maturare da parte dll’ipofisi. Ogni donna ha la sua “dote” di follicoli primordiali, possono essere di più o di meno, e vengono attivati da fattori intraovarici per crescere e essere a disposizione. Se c’è una buona riserva ci sono più speranze. L’età influenza la qualità degli ovociti e la riserva ovarica, cioè il numero degli ovociti a disposizione. Se ci sono più ovociti a disposizione è più facile trovare quello buono, cioè fecondabile.
– Avere già avuto figli indica che l’utero ha già dimostrato di sapere accogliere un embrione, e che presumibilmente non ci sono altri problemi oltre all’età.
– Periodo di ricerca prole: più è lungo, più evidentemente il problema è in grado di condizionare la fertilità, e statisticamente più passa il tempo meno probabilità ci sono.
– Indice di massa corporea: le donne troppo magre o troppo grasse hanno meno probabilità di gravidanza. Se il BMI è <19 o tra 25-30 c'è il 30% di possibilità in meno di concepire. Oltre il 30 di BMI le possibità sono molto più basse, fino ad essere rarissime oltre il 35.
– Attività lavorativa: chi fa turni notturni di lavoro altera i ritmi sonno-veglia, con influenza negativa sull'ovulazione. Con cordialità.
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