Fertilità e alimentazione: c’è nesso?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 04/08/2020 Aggiornato il 04/08/2020

Un'alimentazione scorretta, che causa sovrappeso, può determinare la produzione di ovociti non idonei alla fecondazione. Raggiungere il peso ideale è d'aiuto per la fertilità.

Una domanda di: Rosy
Salve a circa 5 mesi che cerchiamo di avere un figlio ma niente. Il mio compagno ha una bambina, noi proviamo e riproviamo ma niente mi potete dare
qualche consiglio per l’alimentazione. Grazie.

Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile signora,
è vero che c’è una forte relazione tra infertilità e alimentazione, nel senso che una donna che segue una dieta scorretta, a causa della quale si
trova in una condizione di sovrappeso, è esposta al rischio di ovulare male, cioè di produrre ovociti non idonei alla fecondazione. Posto questo, penso
che lei comprenda che non riferendomi assolutamente nulla di lei, cioè né età né peso né eventuali risultati di controlli effettuati né caratteristiche del suo ciclo mestruale non posso dirle niente di più. Le ricordo solo di cominciare ad assumere fin da subito l’acido folico, per la prevenzione della spina bifida del feto. L’assunzione deve protrarsi fino almeno al termine del primo trimestre di gravidanza, salvo diversa indicazione del medico curante. La dose è di 400 microgrammi al giorno (1 compressa), lontano da the e latticini.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti