Fibroma e gravidanza

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Dottoressa Elisa Valmori Pubblicato il 05/08/2019 Aggiornato il 27/02/2023

Ci sono fibromi che per collocazione e dimensione non interferiscono sulla possibilità di iniziare e portare a termine una gravidanza.

Una domanda di: Valentina
Ho un dubbio riguardo l’andamento di un fibroma sottosieroso che ho da quando avevo 18 anni (ora ne ho 30). Riassumo la storia: a circa 18 anni mi trovano un fibroma sottosieroso di 1.8 cm. Lentamente cresce fino ad arrivare, a luglio 2017 (quando sono rimasta incinta per la prima volta) a 3.5 cm circa. In gravidanza è cresciuto fino ai 5,5 cm circa. Dopo la gravidanza, alla visita dei 40 giorni post parto era diventato 4 cm. Ho allattato per 12 mesi mia figlia. Alla ecografia di 6 mesi il fibroma era tornato alla misura “pregravidanza” quindi circa 3.5 cm. Il ginecologo mi disse che non sarebbe più diminuito (io allattavo ancora). Dopo altri 6 mesi, in concomitanza col termine dell’allattamento, faccio un’ulteriore ecografia anche perché inizio a cercare una nuova gravidanza. Il fibroma è pressocché stabile, forse lievemente dimiinuto ( 3.3 cm). Due giorni fa, quindi a 16 mesi dalla gravidanza e non allattando più da 4 mesi circa, rifaccio una nuova ecografia: fibroma diminuito a 2,5 cm. Il referto dice “mioma sottosieroso della regione fundica del diametro di 24x26x25mm sonicamente disomogeneo per la presenza di aree ipoecogene alternate ad altre iperecogene (necrosi). La valutazione con pd della vascolarizzazione non evidenzia vasi nel contesto del mioma”. Il ginecologo (diverso da quello che mi ha effettuato la precedente ecografia) mi ha detto che, probabilmente, grazie all’allattamento ho tolto nutrimento al fibroma che quindi è andato in necrosi, praticamente come se fosse morto e quindi non avendo più nutrimento è diminuito di grandezza. Dice che questa è una buona notizia e che posso continuare a cercare una seconda gravidanza. Sul momento ero molto felice, ma poi mi sono sorti dei dubbi: 1) come mai il primo ginecologo mi disse che l’allattamento non riesce a far diminuire un fibroma e che non sarebbe mai diminuito ma al massimo sarebbe tornato come prima della gravidanza, e invece questo secondo ginecologo dice che grazie all’allattamento è andato in necrosi e quindi è diminuito? Chi ha ragione? 2) il fibroma è diminuito negli ultimi mesi quando ormai avevo smesso di allattare, dato che durante la penultima ecografia fatta ( periodo in cui avevo smesso di allattare ) era ancora pressocchè stabile. Quindi come può la necrosi dipendere dall’allattamento dato che ormai non allattavo più? Può l’allattamento aver avuto un effetto ritardato? 3) è davvero sicuro cercare una seconda gravidanza con un fibroma in necrosi? ( così come mi ha detto il ginecologo che mi ha fatto l’ultima eco?)
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve cara signora, vediamo se riesco a fare luce sulle tante questioni sollevate riguardo al suo fibroma. Intanto vorrei premettere che sono informazioni molto preziose sia le dimensioni del fibroma, sia la sua sede, ossia la collocazione all’interno dell’utero. Il fibroma è come una pallina di tessuto “indurito” che si annida nello spessore della muscolatura uterina. Non è maligno ma, se cresce di volume eccessivamente, potrebbe causare disturbi di vario genere: ciclo mestruale troppo abbondante, senso di peso pelvico, ingombro pelvico che procura disagio in occasione dei rapporti sessuali o addirittura ostacolare lo svuotamento vescicale o rettale. In caso di gravidanza, i fibromi che sporgono all’interno della cavità uterina (sottomucosi) possono essere causa di aborto spontaneo. Invece, se il fibroma sporge all’esterno dell’utero, viene definito sottosieroso e in questo caso non comporta rischi di aborto spontaneo e di solito non interferisce nemmeno con il ciclo mestruale. Occorre naturalmente tenerlo monitorato con l’ecografia pelvica, in modo da evitare che diventi eccessivamente voluminoso. Nel suo caso, il fibroma si è accresciuto notevolmente durante la prima gravidanza. È normale: i fibromi “campano” grazie agli ormoni femminili (estrogeni e progesterone) che in gravidanza sono prodotti in quantità industriali. Dopo la gravidanza, durante l’allattamento, questi ormoni si riducono drasticamente per un lungo lasso di tempo e questo ha contribuito a far rimpicciolire il suo fibroma. Non credo che l’effetto dell’allattamento sia stato a scoppio ritardato…credo che ci sia una forte variabilità nell’accuratezza della stima delle dimensioni di un fibroma a seconda di diversi fattori: esperienza del professionista che esegue l’esame, qualità dell’ecografo impiegato e sue condizioni locali per esempio a livello di ingombro intestinale possono aver fatto la differenza! Non è il suo caso ora ma le anticipo che in menopausa i fibromi si asciugano e si rimpiccioliscono parecchio, fino a smettere di essere un problema. Rispetto alla interpretazione del secondo collega, non definirei “necrosi” le aree iperecogene ma presumo che possa trattarsi di aree calcifiche. In ogni caso, se un tessuto va in necrosi o si calcifica, è perché non è più in vivace trasformazione, come ci conferma anche l’assenza di vascolarizzazione all’esame power Doppler effettuato nel contesto dell’ultima ecografia. In conclusione, sono d’accordo con il ginecologo che le ha dato il via libera per la ricerca della seconda gravidanza: la sede del fibroma è “tranquilla” e le sue dimensioni attualmente contenute (2.5 cm equivalgono al polpastrello del dito pollice) Vedrà che anche questa volta la gravidanza andrà bene come già due anni fa: in ostetricia gli eventi tendono a ripetersi. Lei oltretutto è una mamma ancora giovane e ha dalla sua parte il fatto di essere ancora nel pieno della vita fertile…vedrà che ci risentiremo presto con buone nuove… Cordialmente.

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