Fimosi dei maschietti: agire con cautela e cognizione di causa è d’obbligo!

Dottoressa Alessia Bertocchini A cura di Alessia Bertocchini - Dottoressa specialista in Pediatria Pubblicato il 04/08/2021 Aggiornato il 23/08/2021

Paradossalmente può essere la manovra che a volte si esegue per favorire lo scorrimento del prepuzio sopra il glande a ostacolare la risoluzione spontanea della fimosi, quindi a peggiorarla.

Una domanda di: Pamela
Mio figlio ha 4 anni e dopo una visita dal chirurgo pediatrico per ernia e idrocele si è accorto che il pisellino era completamente chiuso e quindi gli è stato aperto senza nessuna circoncisione però adesso si è richiuso cioè il glande esce solo per metà. Non so se riaprirlo piano piano con la ginnastica o è meglio non toccarlo più.

Dottoressa Alessia Bertocchini
Dottoressa Alessia Bertocchini

Gentile signora,
ci sono varie cose da puntualizzare. Il prepuzio stretto, cioè che non scorre verso il basso sull’asta del pene e quindi non scopre il glande, può essere di due tipi. Nei primi anni di vita è un fenomeno naturale, cioè il prepuzio è attaccato al glande, perché così vuole madre natura ed è per questo che è vivamente sconsigliato fare qualunque manovra per forzarlo a scendere. Non a caso per alludere alla condizione si parla di “fimosi fisiologica”. Solo dai due anni in avanti, il bambino ogni volta che fa il bagno può tirare lievemente indietro il prepuzio, con dolcezza, senza esercitare pressioni. L’acqua aiuta ad ammorbidire la pelle favorendo la manovra. Il bambino durante questa “ginnastica del pisellino” non deve avvertire alcun fastidio: è per questo che i maschietti devono imparare a eseguirla da soli, in autonomia, sia pure sotto la supervisione della mamma o del papà. E’ il bambino stesso l’unico che può capire quando fermarsi, quando non tirare troppo. Ripeto (ma ne vale la pena!) che in ogni caso, anche se eseguita dal bambino, la manovra di scivolamento verso il basso del prepuzio non va mai effettuata prima dei due anni di vita. Oltre alla fimosi fisiologica, così chiamata perché presente in tutti i maschietti, esiste la “fimosi serrata vera”. In questo caso il prepuzio non è semplicemente e temporaneamente adeso al glande, ma è per sua conformazione anatomica troppo stretto per essere in grado, con la crescita, di scorrere sul glande fino a scoprirlo. In questo caso è necessario il ricorso all’intervento di circoncisione che consiste nell’asportazione completa del prepuzio: il glande in questo modo rimane scoperto. C’è poi un terzo tipo di fimosi, detta “cicatriziale” dovuta (purtroppo!) alle manovre scorrette, inopportune, ingiustificate e traumatiche condotte sul pene del bambino. Quando il prepuzio ancora attaccato al glande per sua stessa conformazione naturale viene spinto con forza all’indietro per scoprire il glande, è possibile che si formino minuscole lacerazioni che, cicatrizzandosi, vanno a restringere a sua circonferenza e a rendere la pelle più rigida: così la fimosi fisiologica – che si sarebbe risolta spontaneamente se solo non fosse stata eseguita l’imprudente manovra – diventa una fimosi per così dire patologica, su cui può essere necessario intervenire con il bisturi, asportando il prepuzio. Io non posso dire se la fimosi del suo bambino sia stata peggiorata dalla manovra, se fosse destinata a essere “serrata” per conformazione o se potrà comunque risolversi spontaneamente e gradualmente con l’aiuto della “ginanstica” eseguita con leggerezza da suo figlio. C’è inoltre un’altra possibilità per risolverla, che si chiama “lisi”: il pediatra esegue la manovra di scorimento del prepuzio verso il basso (sempre se il bambino è già grandicello in ogni caso mai prima dei 2-4 anni) con l’aiuto di un anestetico locale. Insomma, ora occorre capire che cosa è successo, se ci sarà bisogno o no dell’intervento chirurgico per fimosi serrata o se potrà bastare la ginnastica effettuata dal bambino o se, più avanti, potrà essere il pediatra ad agire in ambulatorio. Mi tenga aggiornata. Cari saluti.

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