Frutta: è bene iniziare a offrirla a un bimbo di 18 settimane?

Dottor Stefano Geraci A cura di Dottor Stefano Geraci Pubblicato il 11/10/2019 Aggiornato il 11/10/2019

In linea di principio, non vi è alcuna necessità di cominciare a introdurre i primi alimenti diversi dal latte prima dei sei mesi compiuti. Ci sono però casi in cui può essere opportuno.

Una domanda di: Erica
Vorrei un consiglio su quando iniziare lo svezzamento. Il mio bambino ha 4 mesi e mezzo e ha sempre mangiato il mio latte. La pediatra mi ha detto di iniziare a dargli della frutta in aggiunta alle poppate (non in sostituzione) dal quinto mese, per passare poi alle pappe al sesto mese.
Leggo spesso però che l’OMS consiglia di arrivare al sesto mese con il solo latte materno. Sono molto indecisa se seguire le indicazioni della pediatra o aspettare il sesto mese anche solo per la frutta. Grazie mille.
Stefano Geraci
Stefano Geraci

Gentile mamma,
l’OMS e anche la Comunità scientifica pediatrica suggeriscono di iniziare lo svezzamento allo scadere dei sei mesi, cioè a sei mesi finiti e non oltre.
La raccomandazione generale è di non iniziare prima delle 17 settimane compiute e non dopo i sei mesi compiuti. Questo significa che è meglio aspettare i sei mesi ma non ci sono particolari preclusioni a cominciare prima. In genere ci si regola così: se il bambino ha particolari problemi, per esempio soffre di reflusso e quindi può trarre giovamento da un’alimentazione
semisolida, oppure cresce troppo poco e quindi può aumentare di più grazie alle pappe o, ancora, è molto incuriosito da quanto mangia il resto della famiglia si può tranquillamente cominciare a introdurre i primi alimenti diversi dal latte a quattro mesi e mezzo, nella certezza che sia questa la scelta migliore. Per contro, se il bambino cresce bene e si “accontenta” del solo
latte della mamma senza dimostrare di aver bisogno d’altro, per esempio reclamando più di sei-sette poppate nell’arco delle 24 ore, conviene senza dubbio aspettare i sei mesi compiuti. Va detto che un lattante di 4 mesi e mezzo non ha alcun bisogno di mangiare la frutta, che si dovrebbe cominciare a offrire eventualmente appunto nel caso in cui dimostri di non saziarsi abbastanza solo
con il latte. Il latte materno fino a sei mesi è un alimento completo più che sufficiente e basta a garantire e sostenere una crescita psicofisica armonica. Dopo i sei mesi, il suo contenuto di ferro (e solo di ferro!) diventa inadeguato per le esigenze nutrizionali del bambino, quindi in linea teorica gli alimenti che servono di più per integrarlo sono la carne e il
pesce. Sono infatti questi gli alimenti che contengono buone quantità di ferro biodisponibili, cioè di cui l’organismo riesce a fruire al meglio. Se il suo bambino sta crescendo a un
ritmo regolare e il suo appetito è soddisfatto dall’allattamento al seno non vedo ragione per introdurre ora i primi alimenti diversi dal latte. Secondo me, in questo caso si può aspettare i sei mesi in quanto non vi è oggettiva necessità di accelerare i tempi. Con cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Cardirene: le donne incinte di 40 anni devono per forza assumerlo?

21/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Posto che le ragioni di una prescrizione vanno richieste al medico che l'ha effettuata, è senz'altro possibile che in caso di gravidanza in età avanzata, anche senza particolari fattori di rischio, venga indicato l'uso dell'aspirinetta (il Cardirene) per giocare d'anticipo sull'eventuale comparsa di...  »

Lavoro tanto di giorno: di notte è bene che le mie bimbe dormano con me?

15/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Se un bimbo si è già abituato a dormire nella sua cameretta, non è opportuno privarlo di questa importante conquista per averlo accanto nel lettone. Meglio puntare sulla qualità del tempo, anche se poco, che si trascorre insieme, dedicandosi a lui amorevolmente e gioiosamente ogni volta che si può. Basterà...  »

Sulla trasmissione del gruppo sanguigno

13/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Secondo le leggi che regolano la trasmissione dei gruppo ABO, ogni soggetto eredita sia dalla madre sia dal padre un solo fattore a testa, quindi da una madre AB e da un padre 0 non possono nascere figli di gruppo AB, ma solo di gruppo A0 o B0. Nel tesserno verrà però indicata solo la A o solo la B.  »

Grosso dispiacere in gravidanza: il bimbo ne può risentire?

10/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Fortuna vuole che il feto sia protetto dalle emozioni negative che può provare la donna in gravidanza e questo vale anche quando il dispiacere è così grande da determinare addirittura qualche manifestazione fisica, come il mal di pancia.   »

Incinta a 35 anni: quali indagini è opportuno fare?

08/11/2023 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

A prescindere dall'età materna al momento del concepimento, è opportuno che tutte le donne nel primo trimestre di gravidanza effettuino il test combinato o perlomeno la misurazione della TN (translucenza nucale), che rappresentano il metodo universale e raccomandato di screening delle anomalie fetali....  »

Fai la tua domanda agli specialisti