Gelosia del primogenito verso (ben) due fratellini

Dottoressa Angela Raimo A cura di Angela Raimo - Dottoressa specialista in Psichiatria Pubblicato il 14/08/2023 Aggiornato il 13/09/2023

L'arrivo di due gemelli non può che destabilizzare il primogenito. Ma con pazienza, comprensione, ascolto tutto si può superare, mettendo in conto però che un po' di tempo ci vuole.

Una domanda di: Vanessa
Il nostro bambino Leonardo ha da qualche settimana compiuto 4 anni. Circa 2 anni fa sono arrivati due fratelli gemelli e lui sta dimostrando in questi mesi un forte disagio alla loro presenza; sono all’ordine del giorno le sue arrabbiature alla vista dei fratelli, crisi di pianto e dispetti nei loro confronti. Più di una volta ci ha riferito di non volere i fratelli ed abbiamo notato in lui tante regressioni nel linguaggio e nelle attività. Da un paio di mesi inoltre, continua a ripeterci frasi come “lo sai che il mio fratello ha fatto così, sgridalo” oppure “posso dire quello che voglio” e le ripetizioni sono veramente frequenti. Come dobbiamo comportarci?
Angela Raimo
Angela Raimo

Cara signora, l’atteggiamento del suo primogenito è del tutto normale e sarebbe da stupirsi del contrario. Ho sempre un grande timore dei bambini che si dimostrano imperturbabili di fronte all’arrivo di un fratellino (o addirittura di due), che non danno segni di gelosia né del minimo turbamento, perché questo sì non rientra nell’ambito delle reazioni che è lecito attendersi. Quello che si deve fare per aiutare questo bimbo, spodestato dal suo ruolo di principino di casa dall’arrivo di due rivali con cui spartire le attenzioni di mamma e papà, è fargli sentire che comprendete i suoi sentimenti, che siete dalla sua parte, che lui per voi è il figlio preferito. Sì, l’abilità dei genitori di più figli sta proprio nel riuscire a far sentire ciascun bambino il prediletto per quello che è, per le sue peculiarità. È faticoso, senza dubbio, e il dispendio di energie che richiede prendersi cura di ben tre bambini così piccoli non sempre permette di essere sufficientemente lucidi da riuscire a farlo. Quello che però non dovete mai perdere di vista è la necessità di non cadere nella tentazione di considerare il vostro primo figlio il bambino grande di casa. Anche lui è molto piccolo e ha ancora bisogno (e diritto!) di essere considerato e trattato come tale. Cercate di non sgridarlo, dunque, almeno se non quando è strettamente necessario e sempre e solo in relazione a eventuali semplici regole disattese e non per quanto riguarda il comportamento con i fratellini. Imponetegli poche semplici regole, esigetene il rispetto ma con estrema comprensione e dolcezza. E poi ascoltatelo il più possibile, sollecitatelo affinché si apra con voi, vi racconti quello che prova. Quando è arrabbiato ditegli che lo capite, abbracciatelo, invitatelo a esprimere ogni sua emozione e insistete affettuosamente affinché lo faccia. Infine fatelo sentire importante chiedendogli piccoli aiuti per fare il bagnetto ai gemelli, per esempio, o per cambiare loro il pannolino o per metterli a nanna la sera. Per quanto riguarda le frasi (sgrida mio fratello e così via) non dateci peso, chiaramente non dovete accontentare la richiesta ma neppure farvi vedere irritati. Una disinvolta indifferenza è la strategia migliore, ma può essere una buona idea anche cercare di distrarlo con una domanda o proponendogli di fare un gioco. Cara mamma, si fidi anche del suo istinto, lei è attenta, sensibile (e lo dimostra il fatto che mi ha scritto chiedendo un consiglio), sta affrontando un’esperienza complicata e vedrà che se la caverà benissimo, ne sono certa. Ha creato una splendida famiglia ne sia fiera e non si abbatta per quanto ora sta accadendo: tra non molti anni ne sorriderà. Mi scriva ancora se lo desidera. Le auguro un Ferragosto sereno.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

“Piaghetta” del collo dell’utero: può impedire il concepimento?

07/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il termine "piaghetta" è improprio perché allude non già a una lesione del collo dell'utero ma alla presenza su di esso del tessuto che abitualmente lo tappezza. Non è di ostacolo al concepimento ma se sanguina diventa opportuno intervenire.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti