Cosa esprime il muco vaginale rispetto all’ovulazione

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 21/11/2017 Aggiornato il 21/11/2017

A mano a mano che si avvicina l'ovulazione, per effetto degli ormoni estrogeni prodotti dall'ovaio, il muco si riempie di acqua (e di numerose altre proteine) e assume caratteristiche che lo fanno assomigliare all'albume dell'uovo, ossia diventa trasparente, filante, a volte abbondante rispetto ai giorni precedenti.

Una domanda di: Andrea
Salve dottoressa sono una ragazza di
25
anni e avrei una domanda da porle
riguardo l\’ovulazione.
Ho notato che giorno 11 ho avuto molte
perdite gelatinoso giallino
trasparenti (mi scusi i dettagli ma
sennò non riesco a farmi capire) e
volevo sapere se è l\’inizio o
la fine dell\’ovulazione? La ringrazio
anticipatamente per la risposta che mi
verrà data…

Salve cara Andrea, non è facilissimo per me rispondere alla sua domanda, ma ci proverò. Il muco infertile è caratterizzato dall’essere denso, appiccicoso e tende ad intrappolare gli spermatozoi che quindi non riescono a risalire nelle vie genitali superiori (la fecondazione ossia l’incontro tra spermatozoi e ovulo avviene nella tuba). A mano a mano che si avvicina l’ovulazione, per effetto degli ormoni estrogeni prodotti dall’ovaio, il muco si riempie di acqua (e di numerose altre proteine) e assume caratteristiche che lo fanno assomigliare all’albume dell’uovo, ossia diventa trasparente, filante, a volte abbondante rispetto ai giorni precedenti. Se steso tra le due dita si allunga come un chiarissimo elastico…
Queste sono le caratteristiche del muco maggiormente fertile, la cui consistenza crea dei “canali” che aiutano la risalita degli spermatozoi dalla vagina nel collo dell’utero. Si riconosce che è avvenuta l’ovulazione perché le caratteristiche del muco scompaiono improvvisamente ed esso gradualmente ritorna denso e appiccicoso.. Sulla osservazione di questo importantissimo parametro della fertilità femminile si basa proprio il metodo dell’ovulazione Billings, un metodo naturale che combina l’osservazione quotidiana delle caratteristiche del muco cervicale con la sensazione che questo produce a livello intimo o vulvare, per riconoscere i giorni fertili/infertili del ciclo e cercare/rinviare la gravidanza a seconda dell’uso che se ne vuole fare, e in parte anche il metodo sintotermico (che però associa a questi due parametri anche il rilievo della temperatura corporea basale ossia al risveglio.
Sono a mio avviso due strumenti molto utili per conoscere meglio il proprio corpo e anche per decidere insieme al proprio compagno se cercare o meno una gravidanza (di solito la responsabilità di “mettere il lucchetto sulle ovaie” spetta spesso e volentieri a noi donne…con tutti i possibili effetti collaterali che questo implica! Capisco di non averle risposto fino in fondo, ma in realtà non basta l’osservazione delle caratteristiche del muco in un unico giorno per poter confermare o escludere l’ovulazione…però è una ottima cosa averci fatto attenzione!
A disposizione se desidera, cordialmente,

BimbiSani&belli cercherà la risposta che desideri, consultando fonti autorevoli e attendibili.
Il servizio è riservato ai maggiorenni.


Chiedilo a BimbiSani&Belli

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti