Gravidanza e maternità anticipata

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 06/02/2018 Aggiornato il 06/02/2018

Durante la gravidanza, la legge impone che le donne siano esonerate da qualsiasi mansioni possa esporle a dei rischi. Vale anche per i lavori che richiedono di stare in piedi per più di metà dell'orario.

Una domanda di: Rachel
Sono una ragazza che lavora come commessa in un negozio di souvenir nel centro storico di Roma. Lavoro dalle 9.30 fino alle 19.30 con solo 30 minuti di pausa: tutte queste
ore sempre in piedi. In questi ultime settimane ho dei dolori sotto il ventre, quasi tutti i giorni. Alcune volte anche dolori forti. Farà male al mio
bambino la mia permanenza in piedi per troppe ore? E i dolori sono dovuti a questo? E’ possibile per me avere la maternità anticipata in quanto il mio è un lavoro a rischio? Sono molto
preoccupata: il prossimo controllo dal ginecologo sarà il 15 di questo mese (febbraio) quindi vorrei avere prima dei consigli. Grazie

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, non mi ha precisato da quante settimane è in gravidanza (sarebbe stato importante!), ma di certo le fitte che sente al basso ventre possono essere riconducibili all’orario di lavoro che sta eroicamente sostenendo. Di solito, se una donna lavora con un contratto regolare, una volta che il ginecologo attesta la gravidanza, è obbligo del datore di lavoro assegnare una mansione compatibile con la nuova condizione, in modo da evitare rischi per il buon andamento della gravidanza stessa.
Per esempio, dovrebbe esserle permesso di fare delle brevi pause per recarsi ai servizi durante l’orario di lavoro e non soltanto nella pausa pranzo, così da evitare il rischio di infezioni delle vie urinarie (in gravidanza sono più comuni e sono facilitate se non si svuota la vescica con regolarità). Anche la stazione eretta prolungata andrebbe limitata se possibile, infatti risulta tra i lavori “faticosi, pericolosi e insalubri che è vietato svolgere in gravidanza”. Più di preciso, la normativa impone che le donne incinte siano esonerate da “lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell’orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante”.
Sarebbe quindi preferibile che lei avesse modo di sedersi e lavorare da seduta, se possibile (per esempio, alla cassa).
Qualora il datore di lavoro riscontrasse l’impossibilità di consentirle il cambio di mansione, sarebbe tenuto a certificarlo e con quel documento lei potrebbe recarsi all’ispettorato del lavoro che valuterebbe quindi la maternità anticipata. Se, invece, alla visita ginecologica il medico le riscontrasse già delle complicanze ostetriche, potrebbe certificarle e valutare o una sospensione temporanea dell’attività lavorativa, oppure l’astensione anticipata per gravidanza a rischio.
In quest’ultimo caso, l’ente di competenza a cui fornire la documentazione che spetta al ginecologo rilasciarle, è l’ASL (o ATS, Agenzia per la Tutela della Salute).
Spero di esserle stata di aiuto, dal punto di vista normativo, l’indicazione cui far riferimento è il decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001, Testo Unico maternità/paternità.
Cordiali saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti