Si può avere un bimbo con l’ovaio policistico?

Dottor Claudio Ivan Brambilla A cura di Claudio Ivan Brambilla - Dottore specialista in Ginecologia Pubblicato il 03/12/2017 Aggiornato il 15/09/2025

Anche con la sindrome dell'ovaio policistico è possibile dare inizio a una gravidanza. Ma per aumentare le probabilità è buona cosa osservare con attenzione alcune regole, prima tra tutte recuperare il peso ideale .

Una domanda di: Miriam
Salve dottore, io ho 26 anni e le ovaie policistiche. Sono in cerca della cicogna da circa 3 anni ma senza risultato. Non sono mai rimasta incinta, ho chiesto vari pareri di ginecologi ma con tante risposte diverse…ora chiedo a lei nella speranza di una risposta sincera e concisa. Un ginecologo mi voleva operare perché oltre alle ovaie policistiche ho anche una tuba chiusa, ma ultimamente cambiando città ho cambiato anche ginecologo e quest’ultimo mi ha detto che avendo comunque i ovuli non è necessaria l’operazione. Mi ha prescritto inofert e multivitaminico dha, ora secondo lei cosa dovrei fare? L’operazione mi spaventa ma a questo punto sono disposta a farlo perché il desiderio di avere dei figli è grande. La maternità è il mio sogno da sempre e ora che ho trovato la persona giusta vorrei riuscire a portare a termine questo progetto che sta tanto a cuore a entrambi…

Claudio Ivan Brambilla
Claudio Ivan Brambilla

Gentile Miriam,
non credo che sottoporsi all’intervento sulla tuba sia strettamente necessario: non è questa, infatti, la cura d’elezione nel suo caso. Penso invece che la potrebbe aiutare seguire con attenzione le regole che aiutano a controllare la sindrome dell’ovaio policistico e quindi ad aumentare le probabilità di dare inizio a una gravidanza. Innanzi tutto perdere peso, nell’eventualità in cui ci siano chili di troppo rispetto al peso ideale (al riguardo lei non mi dice nulla). L’alimentazione deve essere il più possibile corretta, cioè ricca di frutta e verdura, ragionevolmente calorica, povera di grassi animali e con i dolciumi (zucchero bianco) ridotti davvero al minimo. Il loro consumo dovrebbe essere solo saltuario, in quanto spesso in presenza della sindrome dell’ovaio policistico la glicemia (livello di zucchero nel sangue) è alterata. Anche il movimento è importante: l’ideale è svolgere regolarmente un’attività fisica dolce, come camminare o andare in bicicletta. Ci sono poi dei farmaci che vengono utilizzati per controllare il problema: la metformina (che nasce come antidiabetico); il clomifene (che sostiene l’ovulazione); l’inositolo, una sostanza naturale che si è dimostrata efficace per ridurre le conseguenze dell’ovaio policistico, compresa la difficoltà di rimanere incinta. Quest’ultimo lo sta già assumendo, su più che giusto consiglio del suo ginecologo. Per gli altri farmaci non posso essere io a esprimermi: la decisione spetta ancora al ginecologo curante che molto meglio di me conosce la situazione (gliene o parlato solo per informarla sul fatto che le possibilità terapeutiche per casi come il suo esistono e possono essere risolutive). Non si perda d’animo, dunque, anche perché rimanere incinta con l’ovaio policistico è possibile, soprattutto se si osservano con scrupolo le regole di cui le ho parlato prima. Mi tenga aggiornato, tanti cari saluti.

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