Stimolazione ovarica e rischio tumori

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 14/11/2017 Aggiornato il 14/11/2017

In realtà, anche se alcuni studi del passato hanno sollevato il dubbio che vi possa essere una correlazione tra impiego di farmaci per la fertilità e sviluppo di tumore ovarico o uterino, oggi si ritiene che il rischio maggiore a cui espone la procreazione medicalmente assistita è quello di non riuscire a rimanere incinta o a portare a termine la gravidanza.

Una domanda di: Laura
Buonasera un’informazione: volevo
sapere X favore che rischio c’e di tumori
facendo la stimolazione ovarica!!! Io
sto facendo la FIVET e già il primo
tentativo e’ andato male!!! Grazie

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, la sua domanda e’ per me ostica in quanto non mi occupo abitualmente di procreazione assistita ma cercherò comunque di risponderle in modo esaustivo.
A quanto posso osservare consultando il database a mia disposizione (si chiama Reprotox ed è una miniera di informazioni sugli effetti dei singoli farmaci sulla fertilità maschile e femminile, oltre che sulla gravidanza e l’allattamento) per il Clomifene era stato in effetti sollevato il dubbio di promuovere l’insorgenza di tumore dell’ovaio, ma lo studio (risalente al 1994) e’ stato criticato perché considerava come maligni tumori ovarici che invece erano per fortuna benigni. Uno studio retrospettivo più recente (2005) ha trovato un rischio aumentato di tumore uterino soltanto in donne nulligravide (ossia che non erano mai rimaste gravide) e obese. Altri tre studi (2 del 1995 e 1 del 2004) non hanno invece rilevato un rischio aumentato di cancro nelle pazienti che hanno impiegato Clomifene. Per quanto riguarda la gonodatropine (che comprendono la gonadotropina corionica umana e le gonadotropine menopausali umane), non vi sono rischi di tumore per la madre ma si può segnalare che uno studio australiano (risalente al 1994) aveva osservato 4 casi di neuroblastoma in bambini minori di 1 anno di eta’ che erano stati concepiti mediante utilizzo di gonadotropine o altri trattamenti ormonali. Non fu possibile concludere da questi casi, comunque, se l’esposizione a gonadotropina menopausale umana o ad altri agenti utilizzati in queste gravidanze siano stati o meno i fattori causali della patologia infantile segnalata. In conclusione, direi che il rischio maggiore delle tecniche di procreazione assistita e’ quello di non essere in grado, anche dopo diversi tentativi, di renderla mamma. Invece, e’ interessante secondo me la coincidenza di gravidanze spontanee in coppie precedentemente diagnosticate come infertili che si aprono all’esperienza dell’adozione…Sono a sua disposizione se desidera, spero di averla aiutata!

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Andamento lento delle beta-hCG, ma il cuoricino batte …

10/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una volta visualizzati con l'ecografo l'embrione e il battito del cuoricino non serve assolutamente più dosare le beta-hCG, che nulla rivelano sul futuro della gravidanza. Molto meglio attendere il successivo controllo ecografico.   »

Mancanza di autonomia a 41 anni e con un bimbo piccolo

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

I disturbi dell'umore sono spesso assolutamente invalidanti per loro precisa caratteristica: non c'è da farsene una colpa, la volontà non c'entra e non basta certo a risolverli.   »

Mancato accollamento: proseguirà la gravidanza?

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A 10 settimane di gravidanza con un feto vitale e che cresce secondo le aspettative ci sono ottime probabilità che la situazione evolva nel migliore dei modi.   »

IgG positive IgM negative: immune o no alla toxoplasmosi?

04/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

IgG positive IgM negative emerse dal toxotest esprimono che la toxoplasmosi è stata contratta in passato, assicurando un'immunità nei confronti dell'infezione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti