Tempi d’attesa per la PMA nel pubblico

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/10/2017 Aggiornato il 13/10/2017

I tempi necessari per essere presi in carico da un Centro pubblico per la PMA (procreazione medico-assistita) variano da regione a regione. Tutto dipende dalla lunghezza delle liste d'attesa.

Una domanda di: Agnese
Buona sera, qual è il centro in Italia per la fecondazione assistita con i tempi di attesa più rapidi? Grazie

Gentile lettrice, molto dipende dal tipo di prestazione richiesta dal caso: per la più semplice i tempi possono essere relativamente brevi ovunque, mentre nella maggior parte dei centri l’attesa può essere piuttosto lunga, se occorre utilizzare tecniche sofisticate. Per accedere alla prima visita, durante la quale il medico valuta quali indagini è opportuno effettuare sulla coppia, possono trascorrere anche 6 mesi, è ovvio che la variabile è data dal numero delle richieste. In Val d’Aosta, per esempio, i tempi sono molto più corti (anche meno di un mese) rispetto a quelli delle regioni geograficamente più grandi. Questo vale per i centri pubblici. Nei centri privati, rivolgendosi ai quali è però da preventivare un esborso economico la cui importanza è strettamente legata al tipo di tecnica di PMA a cui si ricorre, i tempi effettivamente sono un po’ più corti. Posto questo, armandosi di po’ di pazienza, si riesce comunque ad accedere ai centri pubblici che, in questo settore, raggiungono l’eccellenza. Tanti cari saluti.

BimbiSani&belli cercherà la risposta che desideri, consultando fonti autorevoli e attendibili.
Il servizio è riservato ai maggiorenni.


Chiedilo a BimbiSani&Belli

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti