Gravidanza e ANA positivi: è un segnale pericoloso?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Dottoressa Elisa Valmori Pubblicato il 15/06/2020 Aggiornato il 15/06/2020

Non è così automatico che la presenza degli auto-anticorpi ANA comporti problemi alla gravidanza, tuttavia rende opportuno effettuare alcuni controlli, in particolare per valutare la funzionalità della tiroide.

Una domanda di: Giorgia
Avrei bisogno di un parere! Tempo fa mi sono recata da un reumatologo per via degli occhi secchi soprattutto di notte. Mi ha fatto tutte le ricerche e sono risultata positiva solo agli ANA (anticorpi antinucleo). La prima volta erano 1:640 la seconda dopo tre mesi 1:320. L ultimo valore risale a luglio scorso. Ora sono rimasta incinta e la mia ginecologa insieme alla reumatologa hanno deciso di non darmi l’aspirinetta perché da pochi girni ho avuto piccole perdite di sangue che ho risolto con progeffik 200. È a rischio la mia gravidanza con questi ANA positivi? E soprattutto, io sono a rischio di sviluppare in gravidanza altre autoimmunità? Sono a 8 settimane e da circa dieci giorni ho muscoli molto deboli soprattutto delle gambe che sembrano cedermi. È un sintomo della gravidanza oppure? Grazie infinite.
Elisa Valmori
Elisa Valmori

Gentile signora, avverto la sua grande preoccupazione dalle molte domande che mi ha posto.
Vorrei poterla rassicurare e garantirle il buon esito della gravidanza ma purtroppo non è in mio potere.
Mi sembra opportuno che lei fissi una visita di controllo con il reumatologo che l’ha visitata tempo fa e ha riscontrato gli ANA positivi, per poter decidere se sia opportuno ripetere il dosaggio di questi autoanticorpi (e magari degli indici di flogosi) in corso di gravidanza ed eventualmente intraprendere una terapia alternativa alla cardioaspirina (immagino ad esempio dei corticosteroidi, come il deltacortene, che possono attenuare i rischi di una malattia autoimmune in fase attiva).
Tengo a sottolineare tuttavia che gli autoanticorpi ANA sono spesso positivi nella popolazione senza comportare alcun effetto collaterale, motivo per cui non è obbligatorio intraprendere un trattamento in assenza di sintomatologia o fattori di rischio anamnestici (ad esempio una storia di poliabortività pregressa).
Riguardo alla possibilità di sviluppare altre malattie autoimmuni, in effetti non è da escludere ma ritengo la gravidanza un periodo tutto sommato favorevole, in quanto il sistema immunitario è predisposto per essere meno efficiente (in modo da tollerare il corpo estraneo che il feto rappresenta in termini immunitari, avendo metà patrimonio genetico diverso dalla madre) e in tal modo mi aspetto di veder regredire delle patologie autoimmuni piuttosto che insorgerne di nuove.
Infine, i sintomi che lei accusa a livello muscolare potrebbero essere tranquillamente attribuibili alla gravidanza iniziale e alla profonda stanchezza che la caratterizza. Nel suo caso, tuttavia, sarei dell’avviso di indagarli meglio effettuando ad esempio gli esami ematici per valutare la funzionalità tiroidea (TSH riflesso in prima battuta e, se alterato, gli autoanticorpi tiroidei ossia anti-tireoglobulina, anti-tireoperossidasi e TRAB in seconda battuta).
Spero di averla aiutata, resto a disposizione se desidera e le ricordo di assumere acido folico 1 compressa da 400 microgrammi al giorno, lontana da the e latticini, almeno fino alla fine del primo trimestre.
Cordialmente.

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