Gravidanza e risonanza magnetica: quali rischi?

Dottoressa Elisa Valmori A cura di Elisa Valmori - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 06/04/2021 Aggiornato il 06/04/2021

Una risonanza magnetica con mezzo di contrasto effettuata nei primi giorni successivi al concepimento non espone ad alcun pericolo.

Una domanda di: Angela
Sono un preoccupata il 30 Gennaio 2021 feci una
risonanza magnetica con mezzo di contrasto al seno, poi ho scoperto di
essere incinta.
Conosco la data certa del concepimento: il 26 gennaio. Ultimo ciclo 18
gennaio. Oggi sono 10 settimane. Farò il test del DNA fetale, quello completo per vedere tutte le patologie, su
consiglio del ginecologo, dopodiché posso stare tranquilla ? O devo
aspettare anche la strutturale?
Ho già 2 bimbi, sarebbe perfetto se adesso prima cosa stesse benissimo e se fosse una femminuccia
Grazie in anticipo per la sua risposta.

Elisa Valmori
Elisa Valmori

Salve signora, da quanto mi ha scritto deduco che la risonanza sia stata eseguita in epoca molto ravvicinata al concepimento e questo in realtà è un dato positivo in quanto al momento dell’esame l’embrione non si era ancora annidato nell’utero (l’annidamento e l’impianto hanno luogo circa una settimana dopo il concepimento) e questo significa che il mezzo di contrasto certamente non può essere venuto in contatto con il suo piccolo.
Per quanto riguarda la risonanza magnetica in sé, non è ancora dimostrato che possa causare effetti avversi in caso ci si esponga accidentalmente durante il primo trimestre, mentre i casi di esposizione nel secondo e terzo trimestre non hanno portato ad effetti collaterali di sorta e sulla gravidanza e sul nascituro.
Quanto al DNA fetale, non lo ritengo un esame in grado di vedere tutte le patologie ma casomai di escludere i difetti dei cromosomi più gravi e più frequenti (come ad esempio è la trisomia 21 o sindrome di Down).
Rispetto all’esposizione al mezzo di contrasto o alle onde elettromagnetiche della risonanza, però, non vedo indicazione specifica ad eseguire il test del DNA fetale: sono due capitoli differenti!
Per indagare le malformazioni fetali, a mio avviso è utile l’ecografia della traslucenza nucale che si effettua tra la 11° e la 13°settimana + 6 giorni al massimo.
E’ un esame non invasivo e non troppo costoso, anche se non sempre è facile trovare posto nel Sistema Sanitario Nazionale per eseguirlo.
La traslucenza nucale non solo indaga la possibilità che il bambino abbia la sindrome di Down ma può risultare alterata (e quindi richiedere accertamenti ulteriori) anche in caso di sindromi genetiche o difetti cardiaci. Questa metodica non ci permette di fare diagnosi ma indaga un ventaglio di patologie piuttosto ampio, aiutando la donna a decidere se sottoporsi o meno alle indagini più invasive che purtroppo potrebbero portare anche ad interrompere la gravidanza di un feto perfettamente sano.
Nella sua domanda mi chiede se si possa stare tranquilli con le indagini del primo trimestre o se occorra attendere la strutturale (immagino intenda l’ecografia morfologica che si esegue a 20-22 settimane di gestazione). Dal punto di vista medico, non si può mai stare tranquilli perché anche con un feto perfettamente sano potrebbero insorgere complicanze di ogni tipo in ogni momento…ecco perché si eseguono tanti controlli in gravidanza!
Dal punto di vista umano, sicuramente la vita è sempre un rischio (per mettere al mondo dei figli bisogna essere temerari al giorno d’oggi!) e non c’è la garanzia che tutto vada liscio sempre e comunque. Certo, avere dei figli perfettamente sani è ciò che ogni genitore si augura anche se occorre essere realisti: l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Per esperienza personale (sono mamma di una bimba disabile) posso dire che a volte i figli con qualche difetto in più del dovuto sono proprio quelli che ci insegnano meglio la speranza e lo stupore davanti al miracolo della Vita.
Spero di averla aiutata.
Cordialmente.

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