Gravidanza e trattamento PRP: si possono continuare?

A cura di Alessia Alati - Dottoressa specialista in Chirurgia Pubblicato il 18/02/2025 Aggiornato il 19/02/2025

In gravidanza sono controindicati i trattamenti di cui non è comprovata l'assoluta sicurezza e questo vale in particolare se vi si ricorre per ragioni puramente estetiche.

Una domanda di: Alice

Buongiorno dottoressa. Ho 42 anni e avevo iniziato un ciclo di trattamento di PRP per migliorare la mia pelle ma ho scoperto di essere incinta. Mi chiedo se sia opportuno contnuare o no. Se dovessi smettere, perderò tutti gli effetti ottenuti fino a ora secondo lei? Grazie!

Alessia Alati
Alessia Alati

Gentile Alice,

il trattamento PRP (plasma ricco di piastrine) fa parte della medicina rigenerativa e in effetti può dare risultati interessanti a livello di recupero dell’elasticità cutanea e attenuazione delle rughe (anche se ha vari altri campi di impiego). Per effettuarlo si usa lo stesso sangue della persona, da cui si ottiene un concentrato di piastrine ricche di fattori di crescita, fondamentali per riparare e rigenerare i tessuti. Detto questo, in gravidanza non è consigliato per la semplice ragione che nessuno studio è mai stato condotto per dimostrare la sua assoluta innocuità durante la gestazione. Quando non ci sono ricerche che comprovano che un trattamento (o un farmaco) è del tutto sicuro in gravidanza diventa opportuno non farne uso. Per quanto riguarda i risultati fino a ora ottenuti dal trattamento, se ha già avuto modo di osservarli non svaniranno. Cordialmente.    

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