Gravidanza e valore delle piastrine

Professor Angelo Michele Carella A cura di Angelo Michele Carella - Dottore specialista in Ematologia Pubblicato il 13/07/2020 Aggiornato il 13/07/2020

E' fisiologico che durante la gravidanza la conta delle piastrine subisca una lieve riduzione. Non a caso si parla di "trombocitopenia gestazionale".

Una domanda di: Valentina
Ho 31 anni e sono alla 38esima settimana della mia seconda gravidanza. Ho sempre avuto (anche al di fuori della gravidanza) piastrine nella norma ma tendenti al basso (tipo 160 su un range tra 130/400). In gravidanza, negli ultimi mesi, mi si sono abbassate fino ad arrivare a 129 (range tra 130/400). So che a fine gravidanza un valore lievemente basso può essere normale, ma quello che mi preoccupa è un’ altra cosa…. le piastrine mi sono state misurate in provetta ” standard” quindi in edta, e (per errore del mio medico a compilare l’impegnativa) anche in
anticoagulante citrato e in anticoagulante eparina. Ebbene, con questi ultimi due anticoagulanti le piastrine risultano in entrambi i casi 102 (con anticoagulante in citrato il range di riferimento è 118/363 e in eparina il range è uguale all’ edta cioé 130/400). Anche all’inizio della gravidanza in un prelievo mi avevano misurato le piastrine in 3 modi diversi e avevo 185 in edta ( quindi normale) mentre in eparina e in citrato avevo di meno ( forse sui 120 ma non ricordo con esattezza). Ora, quale valore devo considerare giusto? Nella mia prima gravidanza una settimana prima del
parto avevo 139 di piastrine, due giorni dopo il parto 111, e una settimana dopo il parto mi sono salite a quasi 300 (so che è fisiologico un rialzo di piastrine dopo il parto), misurate solo in edta. Avendo 111 subito dopo il parto avevo chiesto alla neonatologa se non fosse un valore pericoloso e se dovevo fare accertamenti sul neonato per sapere se anche lui avesse
piastrinopenia e lei aveva detto di no, a meno che non scendevano sotto i 100. Io quindi non ho fatto nessun accertamento a mio figlio, ma ora mi viene il dubbio che se avessi musurato le piastrine non solo in edta ma anche in citrato e in eparina, mi sarebbe sicuramente venuto fuori un valore sotto i 100! Devo quindi fare accertamenti anche al mio primogenito? (attualmente ha due anni e mezzo) per vedere che non abbia la piastrinopenia? In conclusione, qual è il valore di piastrine da ritenere corretto, quello
classico in edta o gli altri?( visto che nel mio caso differiscono sempre?).
Grazie.

Angelo Michele Carella
Angelo Michele Carella

Gentile signora,
la conta delle piastrine subisce in gravidanza una modica riduzione definita appunto “trombocitopenia gestazionale”. Tale riduzione piastrinica è dovuta all’ aumento del volume intravascolare ed al sequestro splenico e placentare. E’ sempre meglio che la conta piastrinico sia effettuata con sodio citrato anziche’ EDTA. Quest’ultimo favorisce la nascita di aggregati piastrinici che determinano la “pseudopiastrinopenia”. Talora la piastrinopenia è più severa (meno di 100.000 /mc fino a 20.000/mmc) e in questo caso si deve ipotizzare la presenza di autoanticorpi che determinano la cosiddetta” trombocitopenia immune”. Nel suo caso non penso si possano immaginare scenari diversi dalla piastrinopenia gestionale e nessuno dei suoi figli dovrebbe avere problemi di piastrinopenia. Comunque continui a controllare le sue piastrine con Sodio Citrato.
Cari saluti.

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