Ha un disturbo dello spettro autistico il mio bambino?

Dott. Leonardo Zoccante A cura di Leonardo Zoccante - Dottore specialista in Psichiatria Pubblicato il 12/02/2023 Aggiornato il 27/05/2025

Non sempre il sospetto dei genitori di trovarsi di fronte a un disturbo dello spettro autistico trova conferma presso il neuropsichiatra che, tuttavia, va consultato se il dubbio rimane.

Una domanda di: Luca
Buongiorno, sono padre di un bambino di quasi 32 mesi con sospetto di spettro autistico lieve. La mia famiglia vive all’estero ma siamo senza supporto in quanto a livello di visto non siamo permanenti ed abitiamo in una zona rurale. Il bambino secondo noi presenta dei tratti autistici ma lievi. Quando aveva 18 mesi ha avuto una regressione dovuta probabilmente anche alla mancanza di un ambiente con stimoli adeguati e all’uso precoce e prolungato di dispositivi elettronici. Abbiamo iniziato a pensare potesse trattarsi di autismo. Negli ultimi 14 mesi ci siamo dedicati molto provando a stimolare il bambino e ci sono stati molti miglioramenti. Purtroppo la nostra situazione qua è precaria, abbiamo paura ad avere una diagnosi dalle autorità perché vorrebbe dire vederci negata la possibilità di ottenere un visto permanente in futuro e comunque vivendo in una zona rurale e non avendo la cittadinanza non avremmo comunque accesso ai percorsi terapeutici. Vorrei avere un contatto con uno specialista per spiegare nel dettaglio la situazione di Daniel ed il suo percorso di crescita, capire come aiutarlo ed avere un idea più chiara su quali scelte di vita fare per il futuro della mia famiglia e soprattutto del mio piccolino. Daniel ha un ritardo del linguaggio. Conosce circa 100 e più vocaboli, ogni giorno ripete qualcosa di nuovo anche se non sempre assimila. Al momento non produce frasi. Essendo io italiano e la madre messicana probabilmente anche questo può aver influito sul ritardo del linguaggio. Indica anche se raramente, eè affettuoso, guarda negli occhi, corre, salta, sale e scende le scale senza appoggio anche se è un po’ impacciato, insicuro e timoroso. Fa attività con gli altri bambini ma va incitato a partecipare e costantemente coinvolto. Ha una stanza piena di giochi ma se non gli apriamo la porta lui neanche ci pensa e comunque sembra non esserne particolarmente attratto. Quando era più piccolino gli piaceva saltare sul trampolino o sul letto o giocare con la palla facendola girare. Al momento gli piace giocare con il rubinetto dell’ acqua, ha una fissazione per i ventilatori, ne abbiamo uno in ogni stanza della casa e li vuole tutti accesi. Ci prende per mano e ce li fa accendere tutti. Ogni tanto si fissa a guardarli per pochi secondi ma comunque ripetutamente durante la giornata, idem se siamo fuori in altri posti. Anche con la lavatrice ne e’ attratto e si sofferma a guardarla. Cammina un po’ sulle punte e un po’ su tutta la pianta del piede ma comunque sembra che il carico sia sempre sulla parte anteriore del piede. Sfarfalla le mani se è eccitato o stimolato sensorialmente (es. quando in doccia gli laviamo la testa). Quando andiamo allo splash park (parco con getti d’acqua) è tutto un saltellare e sfarfallare le mani. Saltuariamente può capitare che corre e scuote la testa a destra e sinistra. Mangia molti tipi di frutta, yogurt, uova, pollo, latte, formaggio, qualche verdura (broccoli, patate, carote), pane, pasta, riso, gelato e dolci. Dorme regolarmente 10-11 ore. Sarei grato di avere un contatto con uno specialista e magari fare delle video sedute.

Leonardo Zoccante
Leonardo Zoccante

Gentile papà, anche se è ovvio che “da remoto” e senza avere la possibilità di visitare il bambino è difficile esprimersi, penserei di escludere un disturbo dello spettro autistico. Da quello che descrive propendo di più per un disturbo della coordinazione motoria, definito disprassia, in presenza del quale l’impaccio che caratterizza certi gesti e certi atteggiamenti può interessare anche il linguaggio, ritardando la capacità di comporre frasi. La motricità alterata può infatti coinvolgere non solo mani e piedi ma anche la bocca e le labbra, attraverso cui le parole vengono assemblate e poi emesse. Detto questo, la padronanza di più di 100 vocaboli è da considerare soddisfacente in relazione all’età di suo figlio. Ipotizzo inoltre che questo bambino possa essere interessato da iperattività, una condizione che si esprime anche con la preferenza verso i giochi elettronici, piuttosto che verso i giocattoli “statici”, di tipo tradizionale. Direi che se Daniel, sia pure su vostra stimolazione, si dimostra partecipe quando si tratta di giocare con gli amichetti e interessato, oltre che alla tecnologia, anche alle attività “a misura di bambino” che gli proponete (per esempio, creare sculture con la pasta modellante), si può ancora aspettare per vedere cosa accadrà intorno ai tre anni. Nel frattempo, potrà essere molto utile che voi lo incoraggiate a frequentare altri bambini, anche invitando uno o due amichetti a casa vostra ogni volta che è possibile. A Daniel servirebbe inoltre effettuare la psicomotricità. Se tra tre-quattro mesi non dovessero manifestarsi miglioramenti diventerà però opportuno che il bambino venga visitato da un neuropsichiatra infantile. Cari saluti.

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