Herpes simplex: come evitare che il bambino sia contagiato?

Dottor Leo Venturelli A cura di Leo Venturelli - Dottore specialista in Pediatria Pubblicato il 07/11/2018 Aggiornato il 06/07/2023

È difficile impedire che il bambino entri in contatto con il virus dell'herpes, responsabile della "febbre delle labbra". Si può invece rinforzare il suo sistema di difesa naturale affinché lo tenga a bada, impedendo che, dopo essersi annidato nell'organismo, scateni l'infezione.

Una domanda di: Maria Laura
Il mio bimbo di cinque mesi è spesso a contatto con un familiare che soffre da molti anni di herpes labiale e cheratite erpetica. Vorrei sapere se c’è rischio di contagio e le eventuali precauzioni da adottare. Grazie infinite.

Leo Venturelli
Leo Venturelli

Cara mamma, è probabile che il contatto sia già avvenuto e che anche l’infezione si sia già sviluppata, probabilmente senza dare luogo a sintomi particolari (a volte i sintomi sono solo puntini rossi in gola, l’erpangina, appunto, e febbre). Spesso comunque il virus si comporta come ospite “silente”, cioè pur essendo penetrato nell’organismo non determina alcun disturbo per periodi lunghissimi (a volta per sempre), per manifestarsi quando l’organismo si indebolisce. Impedire che il bambino venga a contatto con l’herpes non è semplice, si può invece fare il possibile per sostenere il suo sistema di difesa naturale affinché eventualmente lo tenga a bada, non permettendogli di attivarsi determinando la comparsa di sintomi. Allo scopo, è prezioso il latte materno poi, con l’introduzione degli alimenti diversi dal latte (a sei mesi) che la sua dieta sia varia, ben bilanciata, corretta sotto il profilo dell’apporto energetico. Portare il bambino all’aperto nelle ore più calde della giornata, al parco o, comunque, lontano dal traffico, evitare i luoghi riscaldati e affollati, avere cura del suo sonno, rispettando gli orari della nanna, sono le altre regole che è consigliabile seguire. Tanti cari saluti.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti