Il tè fa male in gravidanza?

Dottoressa Chiara Boscaro A cura di Chiara Boscaro - Dottoressa specialista in Nutrizione Pubblicato il 13/04/2020 Aggiornato il 13/04/2020

La teina può essere introdotta in gravidanza, a patto di non eccedere con la quantità.

Una domanda di: Valentina
Sono a 24 settimane di gravidanza e da qualche settimana (forse dalla 19 esima?) bevo a giorni alterni una tazza di tè a giorni alterni (quindi tre volte a settimana circa). Prima della 19nesima settimana non l’ho mai bevuto se non molto raramente. Ho letto che il tè fa male di gravidanza perché riduce l’assorbimento di acido folico (che io assumo giornalmente).
Essendo che io assumo il tè solo dalla 19esima settimana, posso aver arrecato danni al bimbo ( per esempio, sviluppo del cuore, tubo neurale?) con tre tazze di tè alla settimana? Preciso che non assumo altre bevande a base di teina o caffeina. Grazie mille.

Chiara Boscaro
Chiara Boscaro

Gentile lettrice,
il tè in gravidanza non è sconsigliato. Bisogna porre attenzione all’eccesso nel consumo di questa bevanda, in quanto la teina contenuta attraversa la placenta. Diversi studi hanno evidenziato che un abuso di tè e caffè in gravidanza puó dare problemi cardiovascolari al nascituro. Nel suo caso, tre tazze di tè a settimana sono un numero ragionevole e sicuro per lei e per il bambino. Consiglio di preferire il tè verde e il tè bianco, che presentano proprietà antiossidanti, meglio senza zucchero. Se si consuma il tè classico, cercare di scegliere la tipologia deteinata, che presenta una quantità inferiore di teina. Cordialità.

Il parere dei nostri specialisti ha uno scopo puramente informativo e non può in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o al rapporto diretto con il medico curante. I nostri specialisti mettono a disposizione le loro conoscenze scientifiche a titolo gratuito, per contribuire alla diffusione di notizie mediche corrette e aggiornate.

Se non trovi la risposta al tuo quesito, fai la tua domanda ai nostri specialisti. Ti risponderemo prima possibile. Fai una domanda all’esperto

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti