Infezione respiratoria con fischi in una dodicenne: che fare?

Professor Giorgio Longo A cura di Professor Giorgio Longo Pubblicato il 18/05/2023 Aggiornato il 18/05/2023

La bronchite acuta (verosimilmente di origine virale) si affronta con un broncodilatante, per alleviare la tosse e la difficoltà di respiro, associato a cortisone per via inalatoria.

Una domanda di: Silvia
Buon giorno! Mia figlia 12 anni da domenica ha un brutto raffreddore e tosse. Martedì notte era in sofferenza respiratoria, tossiva tantissimo e fischiava. Abbiamo portato la bambina dalla pediatra che le ha diagnosticato una bronchite acuta, con broncospasmo diffuso, con difficoltà sia durante la fase inspiratoria che espiratoria. Le ha prescritto per un mese 2 puff mattina e sera di fluispiral, e 4/5 volte al giorno 2 puff di broncovaleas per 7 giorni. Stanotte continua ad avere fiato corto, ma non ha tossito. Può aiutarmi e darmi qualche consiglio? Per quanto tempo avrà il broncospasmo e questa difficoltà? C’è bisogno di fare altro? La ringrazio tanto.
Giorgio Longo
Giorgio Longo

Cara signora, da come descrive il quadro clinico e dalle indicazioni terapeutiche date dalla pediatra mi sembra che non ci siano dubbi sulla diagnosi e sulla terapia. La diagnosi è quella di una infezione respiratoria, verosimilmente virale, che ha causato, oltre ai soli sintomi del raffreddore, anche un broncospasmo (i fischi respiratori che descrive). Bene quindi la terapia con un broncodilatante da fare per i primi giorni per alleviare la tosse e la difficoltà di respiro (fiato corto) e bene aver avviato una terapia antinfiammatoria bronchiale con un cortisonico inalatorio (il Fluticasone). Quest’ultimo, in via prudenziale, nell’ipotesi che il broncospasmo indotto dall’infezione sia stato favorito dalla presenza di un certo grado di preesistente infiammazione allergica dei bronchi. Se sua figlia non avesse ancora fatto un test per le allergie, questo sarà certamente il prossimo passo che la sua pediatra le consiglierà. Comunque tutto facile da risolvere, brava la sua pediatra, e pertanto non deve preoccuparsi troppo.

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