Infezioni vaginali in gravidanza

A cura di Professor Francesco De Seta Pubblicato il 24/06/2023 Aggiornato il 24/06/2023

A fronte di sintomi che esprimono la presenza di un'infezione vaginale, è utile effettuare il tampone che può guidare alla scelta di un antibiotico mirato e, proprio per questo, efficace.

Una domanda di: Pamela
Sono alla 27esima settimana di gravidanza e mi è stato diagnosticato ancora un mese fa facendo il tampone l’ureaplasma parvum. Il ginecologo mi aveva dato l’antibiotico zitromax e finita la cura con questo mi è spuntata anche la candida. Quest’ultima l’ho curata semplicemente con una crema. Ora è da una settimana che ho di nuovo perdite acquose e tendenti al giallo, tanto prurito e un po’ di bruciore. Sicuramente ho ancora l’ureaplasma. Ieri ho fatto un altro tampone vaginale e ora aspetto i risultati ma sono molto preoccupata per queste continue infezioni intime e ho paura, come scrivono in internet, di avere un parto prematuro o che l’infezione arrivi al feto. Cosa mi consigliate di fare? È tanto pericoloso l’ureaplasma? Sembra che il mio ginecologo non dia molta importanza alla cosa. Grazie mille, se mi risponderete, ve ne sarei grata.
Francesco De Seta
Francesco De Seta

Cara signora, purtroppo i dubbi relativi alla reale implicazione dell’ureaplsma sulle possibili complicazioni della gravidanza, come appunto quelle che lei teme, ovvero il parto pretermine e le infezioni fetali o neonatali, sono, a tutto oggi ancora numerosi, gli specialisti non hanno pareri univoci sull’opportunità di prescrivere l’antibiotico, e i dati non sono di facile interpretazione. Il referto del tampone vaginale sarà invece molto importante e dirimente perché può dare un’idea più precisa dell’infezione e guidare un trattamento antibiotico mirato che, in quanto tale, può rivelarsi più efficace. Cordialmente.

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