Insonnia a inizio gravidanza: che fare?

Professor Francesco Peverini A cura di Professor Francesco Peverini Pubblicato il 31/07/2023 Aggiornato il 31/07/2023

Le possibili cause dei disturbi del sonno in gravidanza sono numerose, ma qualunque ne sia l'origine l'insonnia deve essere combattuta perché può esporre a vari problemi.

Una domanda di: Rachele
Qualche giorno fa ho scoperto di essere incinta di 4 settimane. Sto abbastanza bene a parte l’insonnia che mi perseguita da una settimana. Mi hanno consigliato di assumere valeriana, magnesio, ansifree e camomilla, ma lo stesso non chiudo occhio. È facile che durante il giorno mi vengano attacchi di sonno. Sono un po’ preoccupata perché non so quanto possa durare questa condizione di disagio. Per me il sonno è sempre stato un elemento fondamentale per il mio benessere psicofisico e temo che a lungo andare possa nuocermi.
Francesco Peverini
Francesco Peverini

Gentile signora, l’insonnia in gravidanza è una particolare forma di disturbo del sonno che inizia, spesso per la prima volta nella vita di una donna, nel primo trimestre di gravidanza. Può manifestarsi con difficoltà ad addormentarsi o con risvegli ripetuti nel sonno (compresi quelli per urinare), o con precoci risvegli al mattino. Più facile che ciò accada in chi già soffre di disturbi del sonno. La stanchezza e la sonnolenza durante il giorno, sono la logica conseguenza di questa condizione. Diversi fattori contribuiscono all’insonnia in gravidanza e glieli elenco di seguito. Naturale modificazione dell’assetto ormonale. Crescita fetale. Comparsa della nausea. Aumento della frequenza cardiaca. Naso chiuso. Russamento (attenzione alle possibili apnee notturne!). Mal di schiena, crampi alle gambe, altri malesseri. Necessità di alzarsi più volte di notte per andare in bagno. Reflusso gastro-esofageo. Ansia. Come vede le possibili cause di problemi di sonno sono numerose, tuttavia dormire bene in gravidanza rappresenta un aspetto importante della salute della donna e del nascituro. Alcuni studi mostrano che dormire costantemente meno del necessario (cioè meno di 8 – 9 ore) durante la gravidanza, costituisca un rischio per il feto e potrebbe aumentare il rischio di diabete gestazionale, parto pretermine, travaglio più lungo e preeclampsia. Inoltre, l’insonnia in gravidanza può contribuire alla comparsa di depressione e ansia nel secondo e terzo trimestre o dopo il parto. Migliorare il sonno durante l’ultima parte della gravidanza sembra diminuire il rischio di una depressione post-partum. Oltre ovviamente ad alcool, caffeina, nicotina, in gravidanza sono da evitare i farmaci per il sonno, inclusi gli integratori di melatonina. Una donna in gravidanza produce già abbastanza melatonina in modo naturale. La melatonina attraversa la placenta, raggiunge il feto e contribuisce a generare un ciclo sonno-veglia nel bambino. Meglio escludere eccessi da farmaci che potrebbero essere nocivi al futuro sonno del bambino. La terapia cognitivo comportamentale appare utile per modificare eventuali pensieri e comportamenti che possono influenzare negativamente il sonno. Il reflusso gastroesofageo è comune in gravidanza e può peggiorare entro il terzo trimestre. Alimentarsi con pasti più contenuti, evitare cibi grassi o piccanti e lasciar trascorrere del tempo dopo un pasto prima di sdraiarsi, può alleviare i sintomi del reflusso gastro-esofageo e il bruciore di stomaco. Durante la gravidanza, le future mamme possono provare disagio alle gambe mentre dormono e questo determina molteplici risvegli durante la notte. Si chiama sindrome delle gambe senza riposo: nel caso comparisse è opportuno chiedere a un medico informazioni sugli integratori di calcio e ferro eventualmente da assumere ed esercitarsi quotidianamente con l’allungamento dei muscoli delle gambe. In ultimo, mentre in genere sconsiglio i riposini pomeridiani ai soggetti insonni, per evitare la riduzione della propensione al sonno la sera, in una donna in gravidanza questa può essere una soluzione palliativa alla perdita di sonno. Alcune donne in stato interessante hanno difficoltà a dormire a causa delle preoccupazioni legate alla gravidanza e al diventare genitori. Il contatto con amici o familiari fidati può generare un supporto emotivo positivo durante la gravidanza. Anche frequentare i corsi pre-parto o condividere eventuali preoccupazioni con una ostetrica o un medico può ridurre la preoccupazione e può aiutare la mamma in attesa a dormire meglio. Se il problema non si risolve, è però necessario parlarne “in presenza” con un medico esperto del sonno. Cordialmente.

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